Forza Italia, Toti esce allo scoperto e umilia Berlusconi: clamoroso
Forza Italia, Toti se la prende con Berlusconi
"Fi cala ancora e perde circa altri 5
punti dalle elezioni di un anno fa. C’è qualcuno che ha voglia di fare
qualcosa e mettersi in gioco, oppure dobbiamo scomparire per salvare
ancora per qualche mese la poltrona dei nostri dirigenti? Sveglia!!!".
Il giorno dopo la vittoria del centrodestra a trazione Salvini in
Abruzzo Giovanni Toti torna ad attaccare via Facebook Forza Italia che
resta sotto il 10% e dà la stura, ancora una volta, a tutti i malumori
interni per la gestione del partito. A schierarsi con il governatore
ligure c’è anche chi non è ’totiano’, ma da sempre manifesta
insofferenza per come vanno le cose e chiede più spazio per i giovani
e volti nuovi. Parliamo del coordinatore regionale di Fi in Emilia
Romagna, Galeazzo Bignami, che su Fb scrive: ’Condivido quanto dice
Giovanni Toti. Tutto. E se qualcuno si sente disturbato, mi dispiace,
ma il silenzio rischia di diventare complicità".
Tra i critici, spicca il deputato Giorgio Silli, imprenditore tessile,
tra i promotori della cosiddetta corrente dei ’nuovi quarantenni
azzurri’, stanchi dell’immobilismo in cui versa Fi, che non ci stanno
a ’farsi mangiare’ dal Carroccio targato Salvini e non si
riconoscono nel ’ribellismo grillino’: "Meno di una persona su 10
vota ancora per Forza Italia". "Male voluto non fu mai troppo...",
chiude amaro Silli, che in passato partecipò alla cena organizzata a
Roma dai fedelissimi del governatore ligure (oggetto di polemiche per
le voci su un costituendo gruppo parlamentare autonomo pro Lega in
caso di crisi del governo Conte), ma è considerato un berlusconiano.
Silvio Berlusconi, oggi ad Arcore, tace. La replica del partito a Toti
è affidata a Mariastella Gelmini. Per ora il capogruppo alla Camera, è
la prima e l’unica tra i big a rintuzzare l’affondo dell’ex
governatore: "Eccolo puntuale per scoraggiare e non costruire. Non si
può continuare a sparare nel mucchio senza avanzare uno straccio di
proposta concreta: è un film che abbiamo già visto. I problemi
ovviamente ci sono, ma la soluzione non può essere soltanto fare da
reggicoda al governo Di Maio-Salvini. Se vuole davvero dare una mano,
lo aspettiamo", conclude Gelmini.
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