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Palazzi & potere
Giletti, lacrime in conferenza stampa: 'Non è l'Arena'

Quando ricorda che dopo la rottura con la
Rai e di fronte ad un futuro incerto tutta la sua squadra gli ha
assicurato che sarebbe rimasta con lui non riesce a trattenere le
lacrime ed è costretto a cedere il microfono al ’suo’ nuovo direttore
Andrea Salerno. Massimo Giletti presenta in un’affollatissima
conferenza stampa al MAXXI di Roma ’Non è l’Arena’, il programma di
approfondimento informativo che lo vedrà da domenica in onda nel prime
time di La7, dopo la separazione da Viale Mazzini in seguito alla
cancellazione dal palinsesto autunnale dell’Arena, il programma che
andava in onda nella prima parte del pomeriggio domenicale su Rai1.
"Perché ’Non è l’Arena? Perchè io non sono più lo stesso dopo la
tempesta umana e professionale che ho attraversato".

Il giornalista prova ora a mettersi alle spalle l’amarezza: "Il
passato è passato - dice - ho detto provocatoriamente che andavo in
onda la domenica per andare contro Fazio, era per fare titolo, anche
perché abbiamo un budget che un quinto del suo, non possiamo
contrastarlo". Giletti dice anche di aver parlato con Fabio Fazio e di
non credere "che abbia chiesto lui di chiudere l’Arena". Poi però si
scalda di nuovo, incalzato dalle domande dei cronisti: "Il problema -
afferma - non è ’Giletti sì, Giletti no’ ma la normalizzazione della
domenica, la normalizzazione dell’informazione. È il non capire che
Massimo Giletti e Milena Gabanelli hanno una dignità. Non si può
proporre di fare solo varietà ad uno che fa 4 milioni di pomeriggio
con l’informazione". E ancora: "La nuova ’Domenica In’? Il problema
non sono le sorelle Parodi ma il fare polpette e frittelle al posto
dell’informazione".

Quando gli chiedono se la scelta di andare in onda proprio la domenica
non sia stata dettata da un desiderio di ’vendetta’ proprio contro
Fazio e gli si fa notare che ora potrebbe essere ’Non è l’Arena’ a
creare dei problemi agli ascolti di ’Che Tempo Che Fa’, Giletti si
toglie un altro sassolino dalla scarpa: "Lui ha quattro anni garantiti
da un contratto milionario. In effetti forse, col senno di poi, era
meglio avermi alle 14 su Rai1 che di fianco su La7...".

In Rai, ma anche fuori della Rai, "c’era
qualcuno che non mi voleva far parlare, nonostante ogni
domenica ci fossero 4 milioni di spettatori a seguire il mio
programma...".
E a proposito della trattativa con il vertice Rai prima
dell’addio quando era diventata certezza la cancellazione de
L’Arena dal palinsesto di Rai1, Giletti sottolinea che "e’
stato difficile ascoltare le parole di Orfeo, non voglio
neanche ricordarle e non so neanche come sara’ ricordato Orfeo.
Di sicuro la Rai e’ fatta di tante persone, non e’ fatta solo
di Orfeo. La Rai che mi piace e’ quella che racconta".

Tags:
massimo gilettila7non è l'arenal'arenarai





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