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Palazzi & potere
Il Gossip gay e la lotta per le poltrone di Stato


Altro che cancellazione immediata della legge Fornero, stretta sui migranti e accordi per spartirsi le presidenze. Gli 'sherpa del potere' danno tutt'altra lettura dell'avvicinamento Lega 5 Stelle, Salvini Di Maio. Avvicinamento che sarebbe un 'effetto collaterale' delle molte voci uscite nei giorni scorsi sulla presunta omosessualità di noti esponenti grillini, scrive La Verità. Insomma, continua a far parlare la vicenda della 'lobby gay' che si sarebbe 'impossessata' dei 5 Stelle, una lobby litigiosa e potentissima come è stata definita dai più attenti osservatori.

Molti ricorderanno che fu lo stesso Beppe Grillo, seppur scherzando, dal palco di un comizio a Nettuno facente parte del Coast to Coast di Alessandro Di Battista, a parlare di una presunta omosessualità di Luigi Di Maio. In quell'occasione, Beppe Grillo dichiarò pubblicamente: "Siamo entrati nella superfetazione della merda cosmica. Ma per annientare il Movimento Cinque Stelle c'e' solo un mezzo: parlarne bene. Non questi dilettanti della comunicazione". "La reazione contro di noi di questo sistema la sentiamo sulla pelle, ma è poco, mi aspettavo un avviso di garanzia a me, che scovassero della coca, che finalmente scoprissero che quell'altro - dice indicando Di Maio - è omosessuale. Ma non ci sarebbe niente di male, per l'amore di Dio...".

E' passato molto tempo da allora, i grillini dalla vittoria nella capitale si ritrovano ad un passo da Palazzo Chigi e forse è proprio questo il problema: "Temiamo sia la reazione del 'sistema' di un certo 'sistema di potere' che vede minacciate le proprie posizioni dal possibile avvicinarsi dei 5 Stelle a Palazzo Chigi" spiegano ambienti grillini. "Stanno facendo di tutto per tentare di condizionarci e di indebolirci, guarda caso proprio in queste giornate fondamentali in cui si fanno i 'giochi', in cui si scelgono i Presidenti di Camera e Senato e poi il governo".

In poche parole, continua La Verità, i 5 Stelle temono che non sia stato solo un caso che siano uscite proprio ora certe 'chiacchiere'. Anche perché a breve ci saranno montagne di nomine pubbliche e di Cda da rinnovare. D'altra parte non è un mistero per nessuno che il 'potere vero' in Italia risieda nelle grandi aziende di Stato e nel sistema trasversale dei 'mandarini' che rimarrebbe totalmente spiazzato da un governo a trazione Cinquestelle. Ed è fuor di dubbio che l'establishmnet preferirebbe che i 5Stelle fossero accompagnati nella 'stanza dei bottoni' dal Centrodestra o dal Pd ma di sicuro non da Matteo Salvini.

Basti pensare che sono almeno una cinquantina i consigli di amministrazione delle società partecipate dal ministero dell'Economia che dovranno essere rinnovati nei prossimi mesi. Qualche nome?
Cassa depositi e prestiti, la Rai, Gse, Invimit, il garante Antitrust e quello dell' Energia. Per non parlare dei vertici dei servizi segreti, appena prorogati ma soltanto di un anno.

 

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