Governo, i sondaggi galvanizzano 5 Stelle e Lega
Governo, i sondaggi galvanizzano 5 Stelle e Lega ma stroncano Pd e Forza Italia
"Diciamola tutta: Silvio Berlusconi non ha nessuna intenzione di andare a votare perché sa benissimo, e lui è sempre aggiornatissimo in fatto di sondaggi, che con un nuovo voto rischierebbe di perdere ulteriore consenso fino ad arrivare a lambire cifre troppo basse per essere influente sulla politica italiana" dice una fonte interna al partito. Questo, scrive La Verità, spiega molte delle mosse di questi ultimi tempi compresi i tentativi di dialogo con il PD dell'ex leader Matteo Renzi.
Anche l'ex segretario dem non se la sta passando molto bene perché anche al largo del Nazareno, sede del Partito Democratico, sanno benissimo che un voto in tempi brevi potrebbe portare ad una vera e propria catastrofe: "Se andassimo a votare nuovamente prenderemmo il 5%" avrebbe detto con un'iperbole nei giorni scorsi Dario Franceschini. "Vedrete, lo capirà anche Matteo Renzi che conviene fare il governo" spiegano autorevoli membri del partito "non conviene nemmeno a lui andare allo showdown perché potrebbe perdere quel poco di potere di interdizione nel partito e nella politica italiana che gli è rimasto. Perché la prossima volta non sarà lui a fare le liste elettorali. Ed è questo il motivo per il quale presto anche i parlamentari PD a lui più fedeli lo molleranno".
Ma quali sono i sondaggi, scrive la Verità, che fanno così paura, quali sono i 'sondaggi spauracchio' che terrorizzano il PD e Silvio Berlusconi se si andasse al voto nei prossimi mesi?
Sono già stati fatti degli studi da parte dei principali istituti di sondaggi italiani e tali studi parlano chiaro: il MoVimento 5 Stelle potrebbe superare abbondantemente la cifra già ottenuta alle recenti politiche attestandosi intorno al 35% così come la Lega di Salvini che potrebbe toccare addirittura la 'soglia psicologica' del 20% mangiandosi di fatto tutto il centro-destra italiano.
E Forza Italia e PD? Male, molto male, perché Forza Italia rasenterebbe il 10% rimanendone poco sopra e il Partito Democratico verrebbe sorpassato dalla stessa Lega, attestandosi intorno al 15%. Insomma, numeri alla mano, ci sono molte buone ragioni per Silvio Berlusconi per non andare al voto presto così come anche per il PD. E vedrete che anche Matteo Renzi capirà. Se ne dovrà fare una ragione.