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Palazzi & potere
Governo, la verità su Trump, l'Europa e la guerra spietata a Matteo Salvini

Qualcuno lo aspettava da giorni, altri invece non ci credevano che sarebbe giunto, ma alla fine ha superato, nei toni e nei contenuti, persino le richieste di quelli che lo avevano sollecitato. Perché nulla nel deep state accade per caso, rivela l'informatissimo Dagospia.

Si parla del tweet di Trump a sostegno di "Giuseppi" Conte. Mai nella storia della Repubblica Italiana da De Gasperi in poi, un Presidente USA era intervenuto così esplicitamente in una crisi di Governo a sostegno di un probabile Premier incaricato. Chi l’ha voluto e sollecitato? Chi era spaventato dalle elezioni anticipate? Chi era preoccupato da Salvini premier con i “pieni poteri”?

Perché un Presidente USA di destra sostiene la nascita di un Governo che avrà la fiducia anche dalla sinistra-sinistra?

Per provare a capire dobbiamo dapprima riavvolgere il nastro a partire dall’ 8 Agosto cioè da quando Salvini ha comunicato la sua intenzione di porre fine al Governo giallo-verde, con una  breve premessa. La premessa riguarda il contesto internazionale in cui la Lega ha aperto la crisi di Governo per provare a delineare le forze (il deep state) che si sono mosse inizialmente guardando con sconcerto a questa decisione improvvisa di Salvini, poi comprendendo che si era creata  un’opportunità per ridurre il rischio Italia sui mercati finanziari, sulle alleanze internazionali (Usa) sulla UE.

Va altresì sottolineato che al momento oltre 12.000 miliardi di dollari di debito hanno rendimento inferiore a zero e sono pari a quasi il 25% dell’indice Bloomberg Barclays Global Aggregate Bond. Il 31 luglio  la Federal Reserve annuncia il taglio di un quarto di punto dei tassi per i rischi di una crescita globale debole e una politica commerciale incerta.

Il segnale era chiaro, il capo della banca centrale più potente del Mondo, del Paese che da solo fa circa un quarto del PIL Mondiale, dice che ci sono nubi in arrivo e forse temporali. Ma nonostante questo chiaro segnale l’8 Agosto alle ore 20.00 Salvini annuncia la sfiducia a Conte chiedendo le elezioni, puntando a trasformare il consenso dei sondaggi in voti e quindi prendere la guida del Paese

Il 14 Agosto il giorno in cui la conferenza dei Capigruppo decide di mettere in agenda il 20 agosto il dibattito sulla sfiducia, dalla Germania arrivava la notizia che il PIL era tornato negativo che la produzione industriale cinese rallentava scendendo ai minimi dal 2002 e i titoli di Stato statunitensi davano segnali preoccupanti sullo stato di salute dell’economia USA, ma Salvini confermava ulteriormente la sfiducia a Conte preparandosi al dibattito parlamentare.

Sempre il 14 Agosto il tasso pagato dai treasuries statunitensi a dieci anni scendeva al di sotto di quello dei titoli a due anni il che significa che la propensione al rischio degli investitori è crollata; l’ultima volta in cui si è verificata una simile inversione è stato nel giugno del 2007, quando la crisi dei mutui sub-prime si stava intensificando (la curva dei rendimenti Usa si è invertita prima di ogni recessione da 50 anni a questa parte e soltanto in un caso si è trattato di falso allarme).

Intanto Dagospia, una tranquilla domenica mattina d'agosto, "avvertiva" il Capitano ("Francia e Germania in campo con un obiettivo comune: neutralizzare Matteo Salvini") e spiegava  i movimenti internazionali che si stavano verificando alle sue spalle (persino in Vaticano) scoperchiando cosi il vaso di pandora. Il leader leghista capiva al volo e la sera stessa dal palco della Versiliana lanciava per la prima volta il suo grido d'allarme sul fronte "internazionale" che si era coagulato contro di lui.

Ma ormai per il Capitano è tardi. Il 20 Agosto Conte (che da quando è stato nominato da Grillo "elevato" è "de facto" il vero leader del Movimento 5 Stelle spodestando Luigi Di Maio) sceglieva di dimettersi comunque, nonostante la Lega avesse ritirato la mozione di sfiducia e mandato svariati segnali di voler fare retromarcia. Ma il dado ormai è tratto. Anche i grillini lo hanno ufficialmente abbandonato, scegliendo il "sistema", abbandonando per sempre il ribellismo e la fase rivoluzionaria. Per Salvini è l'inizio della fine.

Il 23 Agosto  Jerome Hayden "Jay" Powel alla annuale riunone del Federal Open Market Commitee nella conferenza stampa finale afferma: “We have seen further evidence of a global slowdown, notably in Germany and China. Geopolitical events have been much in the news, including the growing possibility of a hard Brexit, rising tensions in Hong Kong, and the dissolution of the Italian government”.

“Abbiamo rilevato ulteriori prove di un rallentamento globale, in particolare in Germania e Cina. Gli eventi geopolitici che pesano sono molti, tra cui la crescente possibilità di una forte Brexit, l'aumento delle tensioni a Hong Kong e lo scioglimento del Governo Italiano". Il presidente della Banca Centrale della più grande economia del Mondo è preoccupato della strada che sta prendendo l’Italia (per colpa di Salvini).

Così oltre al deep state italiano, rivela Dagospia, si sono mossi tutti gli apparati finanziari, le cancellerie e quelli che hanno tante cartelline in archivio. Insomma, il deep state mondiale; ed in soli 4 giorni quello che pareva impossibile (defenestrare Salvini) si trasforma in progetto per il futuro e tutto cambia, anche sui media. Infine il 27 Agosto Trump twitta: “Starting to look good for the highly respected Prime Minister of the Italian Republic, Giuseppe Conte. Represented Italy powerfully at the G-7. Loves his Country greatly & works well with the USA. A very talented man who will hopefully remain Prime Minister!”.

La Lega ed il suo segretario con la conquista del potere in Italia (e gli effetti destabilizzanti che ne sarebbero scaturiti dentro e fuori il Belpaese) avrebbero potuto mettere in forse anche la possibile (e per molti probabile) vittoria elettorale di Trump alle prossime presidenziali del 2020. Perché Trump se vincerà, vincerà sulla ripresa dell’economia interna ed ha ora la necessità di stabilizzare la crescita, riducendo le incertezze che agitano il mondo (Italia compresa); in questo senso vanno lette le dichiarazioni distensive verso l’Iran, la Cina e Hong Kong.

Trump twittando il sostegno a Giuseppi, ha fatto una scelta sovranista: prima l'America non l'Italia (di Salvini). Dopotutto, sovranista grande mangia sovranista piccolo!

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