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Palazzi & potere
Governo, Lega e M5S insieme al voto; prenderebbero più voti del 4 Marzo
Foto LaPresse

Il messaggio è chiaro, spiegano fonti di altissimo livello vicini alla trattativa di governo: «Se ci impediranno di fare il governo potremmo anche andare uniti alle prossime elezioni, e stravincerle. Meglio ancora se saranno anticipate. Così nessuno, stavolta, potrà negarci il governo del Paese». Il messaggio, scrive Italia Oggi, aleggia nell'aria e lambisce i Palazzi del potere, Quirinale in primis. È la grande tentazione di Lega e 5 Stelle: se ci impediranno di andare al governo ora, lo faremo comunque dopo. Soprattutto in caso di elezioni anticipate. Con buona pace del Colle. Eh già, perché sembra che sia proprio questo lo scenario che dalle parti del Quirinale ma anche e soprattutto a Bruxelles stanno mettendo in conto e temono maggiormente. Quindi meglio lasciarli provare.

D'altra parte anche alcuni autorevoli sondaggisti ritengono che un'alleanza Lega- M5S farebbe faville in una prossima tornata elettorale e potrebbe superare di gran lunga il risultato ottenuto complessivamente il 4 marzo. Per questo si fa strada l'idea tra i maggiorenti leghisti e pentastellati che, in caso di mancato approdo al governo, la strada migliore sarebbe quella di unire le forze e di presentarsi assieme alle prossime elezioni in modo da ottenere 'senza se e senza ma' i numeri per governare e per attuare il programma di cambiamento del Paese. A quel punto né Mattarella né l'Europa potrebbero farci nulla.

Chi sa scrutare i «messaggi» del potere, continua Italia Oggi, fa notare che il lungo confronto alla fine della lunga trattativa per il contratto per il Governo del cambiamento si è concluso con un abbraccio collettivo tra sorrisi e applausi, in un clima di distensione. E non si è trattato solo di una caso. Potrebbe essere l'inizio di qualcos'altro. Immagini simili riportano alla memoria le scene di una squadra di calcio, di un collettivo che ha vinto. «Un collettivo» si fa osservare, «che messo davanti ad una grande sfida, contro preponderanti avversari, ha vinto spinto da un forte entusiasmo dimostrando a tutti che al di là delle capacità elettorali, erano capaci di trovare una quadra anche sull'azione del Governo». Insomma, chi vuol capire capisca. «Per la prima volta in Italia, c'è un Governo che nasce con un programma e poi individua le donne e gli uomini che devono realizzarlo, compreso il Primo Ministro. Per la prima volta il programma di Governo realizzato dai rappresentanti del Popolo, viene sottoposto all'approvazione dei propri elettori, cioè della maggioranza del Popolo Italiano», spiegano ancora fonti vicine alla trattativa. Pare pienamente applicato il secondo comma dell'art. 1 della Costituzione che recita: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti dellaCostituzione.

Per questo, si fa notare, «non si sopportano certi atteggiamenti come quelli di voler continuare a porre sotto esame questi due partiti con le relative classi dirigenti; l'esame lo hanno già fatto e superato, sono state le elezioni, nessun altro esame è previsto per il governo, solo la fiducia della maggioranza del Parlamento. Per cui, se qualcuno volesse mettere bastoni non legittimi tra le ruote, potrebbe essere utile andare a nuove elezioni, ma da alleati stavolta, con il contratto per il cambiamento come programma comune. E poi dopo aver stravinto le elezioni avviare le riforme di cui l'Italia ha bisogno».

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