Governo, Mattarella 10 e lode: vince sui ministri e controllerà gli estremismi
Governo, Mattarella neutralizzerà gli estremismi con l'obbligo costituzionale di respingere le leggi senza copertura
Chi è stato ieri pomeriggio al Quirinale durante il rapido giuramento lo ha capito subito: il vero vincitore della partita a dispetto di come era cominciata tre mesi fa è stato Sergio Mattarella, scrive Italia Oggi. Già, è stato lui che dopo tanta fatica e qualche errore di troppo è riuscito ad imbrigliare e neutralizzare sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini, i prìncipi del populismo nostrano. È stato lui che, dopo tanti sforzi e dopo che è stato a un passo dal commettere l'errore fatale di far partire il governo Cottarelli per consegnarlo alle elezioni anticipate, è riuscito in corner a riprendere in mano la situazione; poche mosse ben calcolate, un lavoro sottotraccia di tutto rispetto, dialogo diretto (via staff) con Lega e 5 M5s intervenendo ove necessario mettendo quei paletti utili all'ottenimento dell'obiettivo (cosa che avrebbe dovuto probabilmente fare sin dal principio).
Insomma, alla fine il Quirinale ha fatto bingo su tutta la linea e ha ottenuto perfettamente quanto voleva. Così, ieri si poteva notare un capo dello Stato particolarmente affabile e sorridente come raramente si vede, conscio di aver fatto centro: da un lato ha evitato la débacle di un governo Cottarelli che sarebbe nato morto e dall'altro lato ha rispettato in pieno la volontà popolare facendo partire un governo che gode della piena fiducia da parte del parlamento però neutralizzandolo nei suoi ministeri chiave: un europeista convinto come Moavero presiederà gli esteri e, soprattutto, non ci sarà Paolo Savona alle Finanze (depotenziato nel molto meno importante ministero delle politiche comunitarie).
In più, cosa fondamentale, il Colle dopo aver ottenuto quello che voleva in termini di ministri avrà anche modo di controllare passo passo l'operato del governo e seguendo il dettato costituzionale ne seguirà i movimenti, continua Italia Oggi: le leggi che non avranno copertura di bilancio non saranno controfirmate. È questa la mossa più astuta di tutte che Di Maio e Matteo Salvini hanno sottovalutato anche perchè molto poco utilizzata dai passati Capi di Stato. Ed è da qui che il Quirinale muoverà per vincere definitivamente la partita imbrigliando completamente populisti e sovranisti, bloccandone i provvedimenti più scomodi e discussi come l'abolizione della Fornero, il reddito di cittadinanza e la flat tax, tutte iniziative legislative che come tutti sanno potrebbero mettere a rischio i conti dello stato. Difficilmente, tali provvedimenti, se venissero presentati in parlamento come sono stati presentati in campagna elettorale avrebbero la copertura economica necessaria per superare il vaglio del capo dello Stato.
Insomma, Mattarella da 10 e lode: è stato bravissimo nella gestione della formazione del Conte bis e sarà ancor più bravo nel presiedere e controllare tutti i movimenti del nascituro governo sfruttando appieno i poteri che gli conferisce la costituzione. Di Maio e Salvini, ancora ebbri della vittoria, se ne accorgeranno presto.