Governo, Mattarella sotto scacco: se Bruxelles certifica la violazione...
Governo, secondo Mattarella se Bruxelles certifica la volontaria violazione delle intese c'è il rischio di violare la Carta costituzionale
Un vecchio europeista come Mattarella non può assistere indifferente allo scambio di colpi tra Roma e Bruxelles. Oltretutto la questione lo «interpella», come usa dire, proprio nella sua veste di garante della Costituzione, scrive la Stampa. Già, perché una manovra rifiutata dall'Europa e addirittura bollata come «volontaria violazione degli impegni assunti» (cioè lo scenario più temuto tra i consiglieri quirinalizi) molto difficilmente rientrerebbe nei canoni costituzionali. Chiunque si domanderebbe cosa ci sta a fare l' articolo 97; i nostri partner europei si sentirebbero presi in giro, visto che il pareggio di bilancio venne inserito nell'articolo 81 proprio per garantire dopo il 2011: «Mai più noi italiani ci comporteremo da cicale». Maastricht, come pure il «Six Pack», il «Fiscal Compact» e gli altri accordi invisi ai sovranisti, è parte inalienabile della Carta. Cosicché un domani potrebbe calare su questa manovra la mannaia della Consulta, attivata dalla Corte di conti in sede di rendiconto o anche (pare) da una singola Regione. Ancor prima scatterebbero le multe di Bruxelles, le ritorsioni sui nostri fondi comunitari, le rappresaglie sull' unione bancaria. Come potrebbe Mattarella dare il via libera a tutto ciò? E nello stesso tempo, come non darlo?
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