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Palazzi & potere
Governo, retroscena da Palazzo Chigi: ecco che sta succedendo tra M5s e Lega

Stavolta ha rischiato davvero grosso il governo Conte. Sono mesi ormai che Lega e 5 Stelle combattono una guerra di posizione e se le danno di santa ragione. Ma ieri il conflitto ha fatto un salto di qualità ulteriore, spiega Dagospia. Ed è dagli stessi ambienti della maggioranza che arriva l’ammissione che per la prima volta si è stati davvero ad un passo dalla crisi. Hanno giocato per farsi male sul serio Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ed è stata una battaglia combattuta sul filo dei minuti intorno al Decreto crescita e alla norma salva Roma.

Il Consiglio dei Ministri era fissato per le 18. Poi è stato spostato alle 19. Fonti di Palazzo Chigi, ammettono oggi, perché dentro al governo ci si è resi conto che il Quirinale non avrebbe più accettato un altro decreto "salvo intese", un’altra scatola vuota (come peraltro Dagoanticipato nel pomeriggio di ieri). Il ragionamento che si fa sul Colle, continua Dagospia, è questo: dove sono la "necessità e urgenza" se i decreti veri escono perfino un mese dopo essere stati annunciati dal Consiglio dei Ministri?

Ma non c’è solo il Quirinale dietro al primo rinvio di un’ora del Consiglio. Intorno alle 18.30 comincia a circolare la voce che Di Maio non ci sarà. Proprio mentre Salvini e i Ministri della Lega si stanno recando alla spicciolata nella sala dove di li a poco si terrà il Cdm. Gigino Di Maio, invece, ha deciso di dare la priorità alla campagna elettorale. E’ da Floris su La7 per registrare una lunga intervista insieme alle cinque donne capolista che ha scelto di schierare alle Europee. Alle 19 in punto il leader dei 5 Stelle entra nello studio di diMartedì, la nuova Terza Camera (non ce ne voglia Bruno Vespa), tra gli applausi del pubblico e i fotografi gli scattano le prime foto che vengono subito rilanciate sui siti.

Salvini, continua Dagospia, apprende la notizia e quasi non ci vuole credere, poi quando capisce che è tutto vero, che Di Maio gli ha dato buca, sbrocca e comunica alle agenzie che il Salva Roma a quel punto non ci sarà, “è stato stralciato”. Il premier Conte lo scopre direttamente dai lanci stampa e si arrabbia di brutto per l’invasione di campo. “Se si stralcia o no lo decido io, non tu”.

Intanto nello studio di diMartedì la registrazione dell’intervista non inizia. Di Maio finite le foto di rito con le cinque capolista esce insieme ai fotografi e si attacca al telefono. Parla con mezzo Palazzo Chigi, Premier e spin doctor. Così mentre il Cdm sta per iniziare, Di Maio sta al telefono a lungo con Conte. L’intervista con Floris partirà solo 20 minuti dopo e durerà quasi un’ora. Il Cdm può aspettare ancora. Quasi un segnale a Salvini, una prova di forza: puoi dire quello che vuoi ma senza di me non si fa niente. Solo al termine della registrazione Di Maio sale in macchina e va a Palazzo Chigi. La lunga notte del Consiglio dei Ministri più burrascoso della storia recente d'Italia è solo all’inizio.

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