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Palazzi & potere
Governo: tra Di Maio e Salvini a che punto è l'idillio? M5s ha paura del voto

Governo Lega-M5S. Dopo il grande amore tra Lega e 5Stelle qualcosa sembra essersi incrinato. Non ci sono divergenze strategiche, l'obiettivo è sempre quello di arrivare insieme a Palazzo Chigi se non ora in un prossimo futuro, ma divergenze tattiche si, scrive la Verità. "Vogliono logorarci" spiegano fonti del Movimento; da Matteo dopo tutto il percorso che abbiamo fatto assieme non ce lo saremmo mai aspettato. Non può giocarci uno 'scherzo' del genere quando siamo ancora, di fatto, "alleati di governo".

Ma di cosa si tratta esattamente? Il timore dei 5Stelle è che il capo leghista voglia indebolire i vertici attuali del Movimento e quindi falcidiare, utilizzando il limite dei due mandati, tutta l'attuale classe dirigente M5s. Insomma, Matteo Salvini punta ad avere Alessandro di Battista in sua compagnia nella prossima campagna elettorale piuttosto che Luigi Di Maio. Agli osservatori più attenti, infatti, non può sfuggire che se si votasse subito (come vuole di Maio) il suo mandato non sarebbe stato 'consumato' e quindi avrebbe le carte in regola per chiedere a Beppe Grillo di essere ricandidato premier; viceversa se la legislatura partisse anche solo per pochi mesi ed anche con un governo della 'non sfiducia' come vorrebbe Matteo Salvini, la poltrona di Luigi Di Maio sarebbe a rischio e farebbe capolino l'ombra di Alessandro di Battista. Insomma, la scelta di Matteo Salvini sul governo Cottarelli avrebbe ricadute pesanti nelle dinamiche interne del Movimento 5Stelle. Più passa il tempo e più Di Maio rischia di logorarsi. Per questo i rapporti tra i due leader, al momento, segnano il 'freddo' anche se continuano a sentirsi e a confrontarsi. Il clima all'interno del Movimento è carico di tensione. E Di Maio viene messo sotto accusa: "troppo forte e dura la decisione a caldo di invocare l'impeachement contro il capo dello Stato Sergio Mattarella e troppo repentino il successivo cambio di direzione che fa pensare ad una leadership nervosa ed indebolita" .

Ma i dubbi riguardano anche altro: "Non riusciamo più a parlarci ne con lui ne con i suoi; sembrano quasi asserragliati nel fortino" fanno osservare le medesime fonti, che chiosano:" Se ci avesse dato ascolto alcuni errori si sarebbero potuti evitare. Gli avevamo detto di fare attenzione a Salvini ed ora i fatti ci stanno dando ragione. Bisognava essere più cauti". Luigi Di Maio dunque punta ad andare le urne subito per sbarrare il passo a Di Battista mentre per Salvini andrebbe bene dopo l'estate, con più calma. Il partito di via Bellerio ha lasciato intendere che potrebbe astenersi nei confronti di un governo Cottarelli per "affrontare le emergenze" e poi ridare la parola agli italiani al piu' presto. Mentre i pentastellati hanno detto chiaramente che "o c'e' un governo politico o si va al voto". E poi c'è il problema dei peones: molti deputati e senatori M5S sono estremamente preoccupati per il loro futuro politico. Sanno che i sondaggi premiano la Lega (che veleggia ben oltre il 25%) e non il Movimento per cui temono di rimanere fuori dal prossimo parlamento. Un motivo di tensione in più.

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