Governo, Tria parla chiaro: Salvini e Di Maio ora sono avvisati. L'intervista
Governo, Tria a tutto campo
"Confesso che il mio rapporto in privato con Di Maio e Salvini e' buono, anche se, a volte, da alcune dichiarazioni pubbliche sembra teso. Niente drammi sull'Iva: il bilancio dello Stato e' di circa 800 miliardi di euro, la politica decida come usarli". "Ridurre le tasse, tagliare la spesa e ritoccare l'Iva? Qualcosa va fatto. Non e' possibile abbassare le tasse, far crescere la spesa e tenere l'Iva ferma. In passato l'hanno fatto e adesso ne facciamo i conti". Lo dice, in un'intervista al Fatto quotidiano nel suo primo anniversario al governo, il ministro dell'economia, Giovanni Tria. "Mi sento un professore di Economia e non un tecnico - fa sapere - Chi fa parte di un governo e' un politico". In merito alle sue ipotetiche minacce le dimissioni, Tria fa sapere di non averlo fatto "mai. Le dimissioni si danno, non si minacciano. Questo giochino politico e giornalistico fa danni all'Italia. Io non ho niente da perdere, ero all'universita', stavo per andare in pensione. Resto finche' sono utile. Certo, spesso la notte non dormo perche' il peso del mio ruolo e' enorme, condiziona milioni di persone, ma sono fedele al giuramento sulla Costituzione. Mi ha convocato la politica". Sul mandato di Mario Draghi, capo della Bce, che scade ad autunno, Tria osserva: all'Italia "puo' dare un grande contributo, se ne ha voglia. Non fara' il pensionato, suppongo. Ha di fronte tante carriere, vedremo se sceglie di impegnarsi in Italia". Sull'errore piu' grosso che si imputa, dice: "In Consiglio dei ministri, quando s'e' deciso il deficit in manovra, potevo resistere di piu' e convincere i colleghi, l'esultanza per il 2,4% mi ha angosciato". Quindi, un commento sul sottosegretario alle Infrastrutture Siri: "Siri non si deve dimettere soltanto perche' indagato".
Commenti