Il centrodestra unito vale un 35%. Il Pd sceso ai livelli di Bersani
Sondaggio Ipr: M5s al 28%, ma in calo. Pd ai livelli dell'era Bersani
Al momento il M5s è il primo partito al 28%, nei mesi scorsi superò di qualche punto l' asticella del 30% ma poi le continue frizioni interne, e forse anche qualche esperienza di gestione delle città non particolarmente entusiasmante, hanno influito in una flessione di circa 4 punti. Con questa percentuale di consensi, comunque, i grillini dovrebbero allearsi con qualche altra lista per raggiungere la maggioranza dei seggi e questo appare difficile che accada, secondo la visione politica dei pentastellati, scrive il Qn.
Il secondo partito è il Pd che - paradossalmente - rimane fermo al 25%, lo stesso valore del consenso raccolto nelle elezioni 2013 dall' ex segretario Bersani. Il maggiore partito del centrosinistra però ha avuto un percorso altalenante in questi ultimi anni.
Il trend è completamente diverso nel Centrodestra. La situazione attuale è che la Lega e Forza Italia sono alla pari al 13%. Ma, mentre il Carroccio è passato, nel corso di questi 5 anni, dal 4 al 13% (quindi +9%), il partito di Berlusconi (che nel 2013 si chiamava Pdl) è calato dal 22 al 13% (-9%). A queste due grandi forze si aggiunge sia Fd'I, che è data al 5%, sia la possibile nuova forza denominata Federazione delle Libertà (4%), in cui dovrebbero convergere vari esponenti politici non in linea con le posizioni di Forza Italia, come Quagliariello, Fitto, Parisi.
NELLO SCENARIO appena descritto, continua Antonio Noto sul Qn, risulta una polverizzazione di consensi tra varie liste, nel caso dei listoni il centrodestra sarebbe in vantaggio con il 35%, e quindi con una percentuale non lontana dalla soglia del 40%, che assegnerebbe la maggioranza alla Camera. Il M5s si ferma al 28%, mentre il valore del listone del centrosinistra potrebbe variare in relazione ai soggetti politici che lo formerebbero dal 28% (solo Pd+Ap) al 32,5% se, a questi, si accodasse anche la sinistra bersaniana e di Pisapia.