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Palazzi & potere
KLAUS DAVI ANNUNCIA: PRESTO INIZIATIVA PARLAMENTARI EUROPEI SU MADE IN ITALY

I rappresentanti italiani all’Europarlamento eletti sono 77. In teoria dovrebbero contare quanto se non più dei parlamentari nazionali. Ma per una serie di motivi (deficit di comunicazione, disinteresse della stampa, poca trasparenza delle istituzioni europee, equilibri interni ai partiti di casa nostra) si conoscono pochissimo le loro attività, che pur ci sono e talvolta anche ottengono risultati nell’interesse del Paese.

Klaus Davi ha avviato un monitoraggio focalizzato soprattutto sul tema del made in Italy.

In cosa consiste il monitoraggio ?

Partiamo dal presupposto che siamo operativi nel settore delle relazioni istituzionali da molti anni. Molti politici li abbiamo visti nascere e sappiamo che lavorano spesso senza che si parli della loro attività.

E come potrebbe dare loro visibilità?

Iniziamo con un questionario proprio sul dossier del “made in Italy”. Stanno già rispondendo in tanti; e lo presenteremo a Roma in collaborazione con alcune associazioni di categoria  interessate al tema.

Obiettivo

Non è di visibilità, ma elaborare una piattaforma sul “made in Italy” finalizzata a identificare una norma condivisa che possa tutelare la nostra produzione. La politica riceve diversi stimoli, ma spesso vince il più influente sebbene non sia il migliore; e quindi in modo disarticolato anche se involontariamente.

Un esempio ?

Il recente convegno che si è tenuto a Roma sull’alimentare. Lodevole l’intento di Martina e della Lorenzion, ma la questione riguarda anche altri settori, non solo agroalimentare e salute.

Che idea si è fatto della politica?

Procede in ordine sparso. Calenda propone il bollino (cioè un’etichetta anticontraffazione con stampa di sicurezza ed ologramma); mentre Martina, Alfano e Lorenzin sono contro la cosiddetta “etichettatura a semaforo” (attraverso i colori rosso, giallo e verde si evidenzierà con immediatezza la maggiore o minore «bontà» nutrizionale degli alimenti confezionati. I criteri presi in considerazione saranno quattro: grassi, grassi saturi, zuccheri e sale. La luce rossa indicherà che si superano le dosi consigliate, e così via fino al rassicurante verde. Per molti si tratta di un criterio del tutto fuorviante: con questo tipo di etichettatura popcorn e CocaCola avranno un bollino verde, ma l'olio d'oliva il bollino rosso). Confindustria non ha una linea chiarissima, come si evince dalla recente intervista a Luca Mazza (direttore del TG3 Rai ndr) del Presidente Vincenzo Boccia.

Cosa succederà dopo il questionario?

Faremo un incontro a Roma cercando di mettere insieme ciò che unisce la politica e non ciò che divide. Ci piacerebbe che almeno in Europa i politici italiani non litigassero ma lavorassero nell’interesse dell’impresa.

Una iniziativa originale…

Guardi prima di me ci aveva pensato Giuseppe Cruciani con le sue dirette su Radio24 dal Parlamento Europeo. L’idea ci è venuta da lì. Noi l’abbiamo indirizzata verso il “made in Italy”.

Non le sembra di entrare in un ambito associativo?

Il compito di un’agenzia di comunicazione è aiutare i propri clienti a porre nell’agenda politica temi che siano anche di interesse pubblico. Il “made in Italy” ci riguarda tutti. Noi tentiamo di dare un contributo con un prodotto concreto. Una delle nostre forze è il dialogo con la politica: perche non sfruttarlo? Non è vero che i politici non lavorano, come dimostreremo.

Non pensa che chi produce all’estero remerà contro?

Dipende da che definizione si darà del termine. E qui entrano le sensibilità culturali e politiche. Si potrebbe pensare a due indicatori “prodotto interamente in italia” e “prodotto parzialmente in italia”. Per ora iniziamo a mettere insieme le proposte della politica.

A che punto è invece il dialogo con le filiere?

Abbiamo visitato più di 10 fiere e intervistato oltre 200 imprenditori. Crediamo, con l’umiltà dovuta,  di avere già abbastanza chiaro cosa chiedono gli imprenditori italiani. Una legge che tuteli quel poco che ci resta come Paese: capacita creativo-intellettuale e talento produttivo. Se la politica non se ne occupa, è morta.

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