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Palazzi & potere
L’EUROPA SI INTERROGA SUL PROPRIO FUTURO

Seminario alla Link Campus University con Scotti, Cacciari, Frattini e il cardinale Re

“La caduta del muro di Berlino doveva far scoppiare la pace, ma non è andata così. Altro che pace, quel giorno è iniziata una vera e propria tempesta”. La lettura del filosofo Massimo Cacciari scuote il seminario organizzato dalla Link Campus University, in collaborazione con il Sioi (Società Italiana per l’Organizzazione internazionale) e la Fondazione di Economia dell’Università “Tor Vergata” di Roma, per celebrare i 30 anni dalla caduta del muro di Berlino. Seminario aperto dal professore Vincenzo Scotti, presidente della Link Campus University che, nel suo intervento, ha sottolineato il ruolo dell'Italia per un'ìEuropa finalmente unificata: "Il nostro Paese -ha affermato Scotti- ha reagito unito alla fine della Guerra fredda, immaginando un'Europa solidale e compatta".

“La Germania -ha invece continuato Cacciari- è rimasta mittel-europea, mentre i Paesi latini hanno scarsamente contribuito ad una nuova idea di Europa. La nostra missione era di liberare e invece stiamo facendo l’esatto contrario. Sapete perché? Perché siamo vecchi e decrepiti”. Nel corso del dibattito, moderato dal professore Franco Frattini, il cardinale Giovanni Battista Re, già Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, ha ricordato le personalità che contribuirono a quell'evento storico: "Gorbaciov e Reagan, certo, ma anche il movimento di Solidarnosc e, soprattutto, San Giovanni Paolo II. Se il suo predecessore, il cardinale Wyszynski, scoraggiò Walesa, Karol Wojtyla lo supportò, suggerendogli di andare avanti. Il suo fu insomma un ruolo essenziale, a partire da quell'invito, pronunciato molti anni prima, ad aprire i propri confini nazionali".

Non sono mancate poi le riflessioni del professore Luigi Paganetto, che ha analizzato gli scenari economici all'indomani della caduta del muro di Berlino, e quelle di diversi ambasciatori che vissero in prima persona quel delicato momento, Ferdinando Sanleo, già ambasciatore d'Italia a Mosca e a Washington, Michele Valenzise, già ambasciatore d'Italia a Berlino, Giovanni Castellaneta, già ambasciatore d'Italia a Washington, Giandomenico Magliano, già ambasciatore d'Italia a Parigi, e Maurizio Melani, già ambasciatore al Comitato politico e di sicurezza dell'Ue, in Medio Oriente e in Africa.

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