L'Italia coprirà d'oro Bollorè e lui con quei soldi comprerà Mediaset
Berlusconi è stanco e vuole passare la mano. Anche in politica non ha più la 'presa' di una volta
Una società unica della rete?
Pourquoi pas. Dieci giorni dopo l' apertura di Arnaud de Puyfontaine, presidente francese di Telecom («Sono disponibile, nel rispetto del governo, a partecipare a una discussione aperta: non ho preconcetti», ha detto in un' intervista alla Stampa) l' idea dello scorporo dell' infrastruttura dall' ex incumbent sta prendendo piede. A farsene paladino è stato il presidente di Open Fiber, Franco Bassanini, che, anche lui via intervista, ha parlato espressamente di possibile acquisizione della rete Telecom Italia (Tim) da parte di Open Fiber o dei suoi azionisti, Enel e Cassa Depositi e Prestiti. C' è da chiedersi se l' idea, dopo tante false partenze, stavolta decollerà. E, soprattutto, se ad avvantaggiarsi saranno le tlc del Bel Paese ovvero se il grande affare lo farà Vivendi, in questi giorni sotto il fuoco di fila di Consob, AgCom e dell' esecutivo, tutt' altro che tenero con il patron transalpino, attraverso il figlio Yannick grande amico e finanziatore di Emmanuel Macron, da cui ci separa lo sgarbo a Fincantieri, scrive Libero.
Insomma, un virtuale assedio da cui si può uscire solo con un coup de théatre: la cessione del controllo della Rete, valutata attorno ai 13 -14 miliardi (ma l' ad uscente Flavio Cattaneo la stima in 20-25 miliardi).