Cosa c'è dietro alle tre paroline di Parolin che hanno "scomunicato" il Congresso delle Famiglie di Verona? Se lo stanno chiedendo in molti, dentro e fuori le mura vaticane, spiega Dagospia in un informatissimo retroscena. Il cardinale Segretario di Stato, rispondendo ad una domanda sull'argomento a margine della cerimonia per i 150 anni dell'ospedale Bambino Gesù, si è detto d'accordo sulla sostanza ma "non sulle modalità" adottate. Quali modalità? A stretto giro è uscita una nota esplicativa della diocesi di Verona, per chiudere la questione: "La Diocesi di Verona si astiene dal prendere parte al conflitto politico su di un tema che, ritiene, non meriti il linguaggio violento e ideologico di questi giorni. Invita piuttosto a elaborare idee e proposte".
E per far capire meglio il concetto ieri, continua Dagospia, sul quotidiano cattolico Avvenire è uscita una pagina intera dedicata alle proposte del Forum delle associazioni familiari, la principale organizzazione ecclesiale che raggruppa decine di sigle cattoliche impegnate sul tema, nessuna delle quali andrà a Verona.
Al fianco dell'articolo, una colonna con le proposte per la famiglia dei partiti, dal Pd a Forza Italia, da Fratelli d'Italia al Popolo della Famiglia. Tutti, tranne la Lega. Che invece a Verona sarà la “star”. E questo Oltretevere proprio non piace. Il rimprovero implicito alla pagina di Avvenire, unita al comunicato della diocesi di Verona, è: tutti si industriano ad avanzare "idee e proposte" mentre i leghisti si limitano al "linguaggio violento e ideologico", senza proporre nulla.
Ecco la parola che in Vaticano circola di più contro il congresso di Verona: "Ideologia". Quando poi tra i relatori spuntano i nomi di Matteo Salvini e quello di altri leghisti di peso (oltre a Salvini anche Fontana, Bussetti, Zaia e Sboarina) la questione è diventata chiara. Oltretevere infatti spiegano senza mezzi termini che "c'è chi ha scelto di isolarsi all'estrema destra e al Papa, come ai suoi collaboratori più stretti, non può piacere la consegna di questi temi ad un dimensione ideologica estrema, meno che mai a due mesi dalle elezioni".
Da qui in poi, oltretevere, la scelta di "isolare" il Congresso di Verona è diventata inevitabile. Ce n'è fin troppo per tenersi lontano e allora ecco le tre paroline di Parolin ed ecco l'immediato comunicato a seguire, ieri, della diocesi di Verona.
Il messaggio, scrive Dagospia, è arrivato forte e chiaro, la Chiesa non ha nulla a che fare con l’iniziativa veronese e dunque non ci saranno prelati, nessuno del Forum delle Associazioni Familiari, niente Azione Cattolica o Acli, zero movimenti come Rinnovamento e Cammino, anche Comunione e Liberazione come l'Opus Dei non sono in alcun modo coinvolte.
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