Legge elettorale: ma di cosa stiamo parlando? Inutili esercizi di ginnastica…
Con grande rispetto per tutti, c’è da rimanere basiti per il fremito di eccitazione che gran parte del ceto politico ha provato questa settimana discutendo di leggi elettorale: le presunte “aperture” di Renzi, le mozioni alla Camera, la “svolta” dei Cinquestelle verso il proporzionale, e così via.
A me pare che - ad essere gentili - siamo davanti a un semplice esercizio di ginnastica.
Da Renzi vengono solo aperture finte, senza sostanza. La questione è fin troppo semplice: se vincerà il No al referendum (come auspico), Renzi sarà più o meno fuori gioco anche sulla legge elettorale, nel senso che dovrà prendere atto della mutata realtà. Se invece vincerà il Sì, Renzi farà come gli pare.
Ergo, non capisco di cosa si stia parlando ora. Capisco solo che, con una crisi bancaria alle porte, livelli record di tasse-spesa-debito, e un'economia a zero, il grosso del ceto politico non trovi di meglio se non parlare di leggi elettorali. Quos Deus perdere vult, dementat prius…E poi ci si sorprende dell’astensionismo montante?
Daniele Capezzone
Deputato Conservatori e Riformisti
d.capezzone@gmail.com
@capezzone