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Palazzi & potere
Legittima difesa, Cosimo Ferri: sicurezza e rispetto legalità sono priorità


“Garantire la sicurezza ai cittadini e il rispetto della legalità sono una priorità per il Governo" Nel giorno in cui la Polizia di Stato celebra il suo 165° anniversario e il suo capo Franco Gabrielli rivendica il ruolo del corpo e il “significativo calo della delittuosità, meno 8,6%”, il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, torna sulla questione sicurezza e della legittima difesa, “tema particolarmente delicato e complesso che richiede una riflessione ampia e razionale per garantire alla magistratura una normativa efficacemente applicabile al fatto concreto”.

 

Nel 2016 si è registrato un calo importante della delittuosità, ma come ha affermato il prefetto Franco Gabrielli, a questo non corrisponde un aumento della percezione di sicurezza tra le nostre comunità.

Il Governo e il Parlamento hanno già raccolto la sfida della sicurezza con una serie di interventi che hanno portato importanti risultati. I furti totali sono calati del 7%, quelli in casa dell’8,3%, le rapine del 10%, mentre i borseggi del 3,6%. Non vogliamo e non possiamo però fermarci qui. Siamo consapevoli che la sicurezza dei cittadini rappresenti un fattore essenziale per la quotidianità e contribuisca a garantire vivibilità e tranquillità nelle nostre città e periferie

Per questo stiamo agendo su più fronti: ancor prima della legittima difesa, un efficace contrasto dei furti nelle abitazioni e delle rapine non può non essere garantito da un'efficace prevenzione e sotto questo profilo un ruolo fondamentale viene svolto dalle nostre forze dell'ordine che quotidianamente presidiano il territorio.  

Nella riforma del processo penale che stiamo portando avanti in Parlamento, il Governo ha presentato un maxi emendamento, approvato in prima lettura al Senato e prossimo all'approvazione definitiva della Camera dei Deputati, per agire sui reati contro il patrimonio di maggiore allarme sociale, finalizzato ad aumentare i minimi edittali delle pene ed assicurare una più congrua e certa risposta sanzionatoria. Grazie a questo intervento aumenteranno, infatti, le pene minime per il furto in casa da tre a sei anni (prima da uno a sei), per il furto aggravato da due a sei anni (prima da uno a sei), per la rapina da quattro a dieci anni (prima da tre a dieci) e per la rapina aggravata da cinque a venti anni (prima da quattro e sei mesi a venti anni). Infine dobbiamo rendere più snello ed efficiente il processo penale, garantire certezza della pena.

 

La legittima difesa continua ad essere al centro del dibattito. Come affrontare la questione?

Un sistema normativo efficace ed applicabile al caso concreto rappresenta la migliore risposta alla giustizia fai da te, perché garantisce al cittadino la forte presenza dello Stato e un alto grado di tutela e protezione per la propria persona e per i propri diritti. La sicurezza non può essere delegata ai singoli. Il Parlamento deve intervenire e lo sta facendo: non sull’onda emotiva causata dall’allarme sociale, ma con equilibrio. Non bisogna confondere né sovrapporre i compiti di garanzia della sicurezza collettiva e di tutela dei diritti individuali. Il compito principale di Governo e Parlamento è liberare i cittadini dalla preoccupazione di doversi difendere da aggressioni violente, molto spesso notturne, nelle proprie abitazioni o nelle aziende dove svolgono la propria attività. In questo anche la Polizia di Stato e le tutte le nostre Forze dell’ordine hanno un ruolo importante, in quanto impegnate, con un lavoro quotidiano straordinario, per assicurare sicurezza e legalità.Donne e uomini coraggiosi a cui va il nostro grazie per il compito prezioso di tutela dei nostri territori e delle nostre comunità.

 

Il rafforzamento della tutela della vittima diventa l’obiettivo ispiratore dell’azione del legislatore.

Penso che sia il vero punto giuridico da affrontare nel rispetto dei principi del nostro ordinamento. Si può infatti ampliare la tutela dal versante soggettivo della vittima, andando oltre la colpa tradizionale come limite alla non punibilità, in quanto è difficile parlare di imprudenza, negligenza o imperizia rispetto a reazioni dominate dall’impellenza e dall’imprevedibilità. Senza sconvolgere la ratio della legittima difesa e restando nella cornice applicativa di quella domiciliare si raggiunge una tutela giusta a favore della vittima che incolpevolmente è stata posta dall’aggressore in uno stato di alterata percezione della realtà e abbia difeso il proprio domicilio.

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cosimo ferrigiustizialegalitàsicurezza





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