M5s a testa bassa contro il Ministro dell'Economia
M5s, Luigi di Maio non si fida più del Ministero dell'Economia
Quando al mattino Luigi Di Maio alza il telefono per chiamare Giovanni Tria, i suoi toni sono ultimativi. Per andare avanti, il vicepremier ha bisogno di sapere che in via XX settembre non c' è nessuno che gli rema contro. Che non spuntino "manine" che chiedano ulteriori verifiche all' Inps senza che il ministero del Lavoro ne sia informato. Che non ci siano funzionari che invece di rispondere alla maggioranza giallo-verde, agiscano in continuità con i governi precedenti. «Chi lo ha nominato questo ministro? - chiedeva ieri furente ai fedelissimi il leader M5S - chi lo ha convinto che, senza neanche un parlamentare, possa fare quello che vuole?».Il vicepremier, scrive Repubblica, è pronto a scaricare tutte le responsabilità sull' Inps di Tito Boeri, con il comunicato congiunto, perché si tratta della mossa più facile. Il modo migliore per mettere in dubbio quei numeri: gli 8000 contratti di lavoro in meno all' anno che - secondo l' istituto di previdenza - sarebbero provocati dall' entrata in vigore del "decreto dignità".