M5s, i "non so" di Grillo sui 5Stelle spiati grazie a Rousseau
M5s, lo si scopre leggendo l'incartamento dell'inchiesta sui sistemi informatici della Piattaforma Rousseau
Neanche Beppe Grillo, il Garante supremo del Movimento, può dire oggi di sapere cosa è veramente successo al sensibilissimo database degli elettori iscritti alla Piattaforma Rousseau, scrive Repubblica. Quello che contiene le informazioni personali degli account, le password e, soprattutto, le tabelle dei voti espressi di più di 120.000 attivisti che hanno aderito alla Piattaforma, violata da un hacker un anno fa e, da allora, sotto inchiesta da parte dell' Autorità che vigila sulla Privacy. Grillo non può indicare con certezza chi nel tempo abbia messo mano all' archivio, né fornire informazioni precise su come sia stato gestito, aggiornato e protetto. Né, ancora, escludere che nessuno abbia mai spiato gli iscritti del Movimento, andando a vedere cosa aveva votato e come (rischio che l' Authority ritiene possibile). Semplicemente perché non lo sa. E dunque il Garante dei 5Stelle non può garantire nulla sulla trasparenza e sulla privacy del sistema operativo che ha eletto a pilastro di democrazia diretta, snodo della selezione dei candidati e della partecipazione ai progetti di legge.
Lo si capisce, continua Repubblica, leggendo l' incartamento dell' inchiesta sui sistemi informatici della Piattaforma Rousseau e di altri siti del Movimento 5 Stelle, aperta dal Garante della Privacy un anno fa e che ha portato a gennaio a un provvedimento sanzionatorio per evidenti illeciti nel trattamento dei dati degli utenti iscritti.