M5s-Lega: è pronto l'assalto alla Rai. Tutti i nomi
M5s-Lega: congelata per ora la proposta di Grillo di privatizzare due reti e senza pubblicità la terza
Congelata per ora la proposta di Grillo di privatizzare due reti e senza pubblicità la terza. Prima dell’estate si sceglieranno il direttore generale e il presidente: I capi dei tg in autunno.
Quella della Rai con due reti sul mercato e una senza pubblicità, avanzata da Beppe Grillo «era una vecchia proposta del movimento Cinque stelle nel programma del 2009. Per ora nel contratto di governo abbiamo inserito esclusivamente che la Rai non vada più lottizzata». Così parlò, scrive Italia Oggi, il ministro del Lavoro e dello sviluppo economico nonché capo del Movimento 5Stelle Luigi Di Maio a proposito di quello che è già stato ribattezzato l'editto di Grillo, ovvero l'ipotesi di privatizzare due canali Rai e di lasciarne uno pubblico ma senza spot: «Rai Tre, Rai Due, Rai Uno: due saranno messe sul mercato e una senza pubblicità». «La smetteremo con persone di partito all'interno del cda, il direttore generale, presidenti e direttori dei tg. Deve tornare un po' di merito in Rai, so che è una grande sfida ma è la vera sfida culturale. Se l'industria culturale del nostro e paese ricomincia a fare cultura e non si mette a lavorare per i partiti allora quell'azienda cambia la cultura di tutto il paese», ha spiegato Luigi Di Maio.
«Beppe Grillo già in passato aveva lanciato l'idea di una privatizzazione parziale della tv di Stato. Ma prima di lui lo fece anche Silvio Berlusconi» spiegano dal Movimento. Quindi nessuna svolta clamorosa. Solo la volontà di sparigliare i giochi e di riprovare a dettare l'agenda per togliere il boccino dalle mani di Salvini, rivelano le medesime fonti. Anche perché la delega delle Telecomunicazioni è nelle mani di Luigi Di Maio che si dovrà attenere al contratto di governo firmato con la Lega che così recita: «Intendiamo adottare linee guida di gestione improntate alla maggiore trasparenza, all'eliminazione della lottizzazione politica e alla promozione della meritocrazia nonché alla valorizzazione delle risorse professionali di cui l'azienda già dispone».
Ma le cose stanno veramente così? Sicuri che non ci sarà alcuna lottizzazione gialloverde? Perchè come nelle migliori tradizioni tra i viali interni, corridoi e il bar di Saxa Rubra, sede della televisione di stato, il totonomi impazza.
Volete un assaggio? Per la poltrona che più conta, quella del capo azienda al posto di Mario Orfeo (che comunque con tutta probabilità rimarrà a disposizione in azienda) si va da Antonio Azzalini ex Rai ora in forze a Tele Norba a Fabrizio Salini (che avrebbe il gradimento anche del Pd) passando per Luigi Gubitosi (ora in Alitalia), Gianmarco Mazzi e il manager di Google, Fabio Vaccarono. Per la presidenza, invece, si fanno i nomi di Ferruccio De Bortoli, Milena Gabanelli, Carlo Freccero oltre a quello di Giovanni Minoli sempre più forte negli ultimi giorni.
L'altra grande partita sarà poi quella per le direzioni delle reti Rai e dei telegiornali ma si aprirà solamente dopo l'estate. E qui il cerchio si restringerà ulteriormente perché Luigi Di Maio e Matteo Salvini non potranno scegliere, secondo quanto prevede la nuova legge, professionisti esterni all'azienda.