Palazzi & potere
M5s, un partito allo sbando: Di Maio non sa più cosa fare. Il retroscena

M5s, un Movimento a pezzi
Luigi Di Maio gioca d'anticipo e chiede di mettere al voto degli iscritti su Rousseau il suo ruolo di capo politico, a poche ore dall’assemblea dei parlamentari che,
alle 20,30, riunira’ i gruppi di Camera e Senato del Movimento
5 Stelle. Ma anche questo crea qualche scontento: ’troppa
fretta, questo e’ il momento della riflessione’, dice qualcuno.
Ha fatto male perche’ cosi’ delegittima la riunione di questa
sera, viene spiegato da un’altra voce che comunque, sulla
piattaforma, votera’ a favore di Di Maio. Il problema non e’
mai stata la sua leadership - e questo viene sottolineato a
piu’ voci - ma l’organizzazione, con le decisioni prese in un
circolo ristretto, scelto a discrezione, il ’reset delle
seconde linee’, le modalita’ della comunicazione. Con il voto
online, il tutto si trasformera’ in un plebiscito, che non
affronta le questioni. Al contrario, c’e’ chi osserva: Luigi
ha fatto bene. Stasera ci parleremo. Quello che conta e’ il
voto di domani.
Ma tant’e’. Di buon mattino, Di Maio annuncia la sua
decisione sul blog delle Stelle e scrive: "Nelle ultime
quarantotto ore hanno detto di tutto contro di me.
Dichiarazioni di ogni tipo da ogni parte. Ho letto anche i
vostri tantissimi messaggi. Alcuni di incoraggiamento, altri
che mi hanno fatto riflettere. E di questo vi ringrazio. La
vita, per ognuno di noi, e’ fatta di diritti e doveri. Non
scappa nessuno. Non mi sono mai sottratto ad alcuna
responsabilita’, in questi anni ci ho sempre messo sempre la
faccia", aggiunge. E ricorda: "A differenza di alcuni, ma
assieme a tanti anche di voi, sono sei anni che non mi fermo e
credo di aver sempre onorato sempre i miei doveri, rendendone
sempre conto a tutti gli iscritti e gli attivisti del
Movimento. Non mi sono mai risparmiato in nessuna campagna
elettorale. Ce l’ho messa sempre tutta anche quando nessuno ci
credeva". Quindi elenca: "Avevo promesso a tutti di portare il
Movimento al Governo da candidato premier e ci siamo riusciti.
Avevamo promesso il reddito di cittadinanza, quota 100, di
smantellare il jobs act, di bloccare le trivelle in mare e
aiutare le piccole e medie imprese iniziando ad abbassare le
tasse. Di investire nell’innovazione e di bloccare alcune
direttive che stavano distruggendo il commercio".
"Chiedo di mettere al voto degli iscritti su Rousseau il
mio ruolo di capo politico, perche’ e’ giusto che siate voi ad
esprimervi. Gli unici a cui devo rendere conto del mio
operato", e’ la richiesta di Di Maio. Si vota domani, giovedi’
30 maggio, dalle 10 alle venti.
Nel frattempo il senatore M5s Gianluigi Paragone annuncia:
"Di Maio resta il leader di riferimento. Per questo consegnero’
a lui le mie dimissioni da parlamentare". E il padre di
Alessandro Di Battista, Vittorio, lo attacca: "Chiedo
l’immediata espulsione di Paragone e di tutti gli altri
paragoni che credono di potersi paragonare a Paragone. Ingrati
e traditori, sarete paragonati a Giuda".