"M5s usa l'Europa per interessi di parte". La sinistra dovrà rinnovarsi
Affaritaliani intervista Lorenzo Guerini vicesegretario del Pd
Che anno sarà per la politica italiana? Elezioni sì o no?
Dopo il voto del 4 dicembre, il PD si è assunto la responsabilità di non lasciare il Paese senza un governo e contemporaneamente ha proposto a tutte le forze politiche di confrontarsi seriamente per individuare una nuova legge elettorale, aderendo in entrambi i casi agli auspici espressi dal Presidente della Repubblica. Abbiamo detto fin da subito che una legislatura nata per fare le riforme istituzionali aveva esaurito il suo compito e, fatta una legge elettorale basata su rappresentanza e governabilità, era giusto ridare la parola ai cittadini. Abbiamo avanzato la proposta di tornare al Mattarellum, che garantisce quegli obiettivi, dicendoci comunque disponibili a un dialogo aperto. Se però altri vogliono usare strumentalmente la legge elettorale per allungare i tempi, il PD non è disponibile. Lo dobbiamo ai cittadini e anche per rispetto alle sollecitazioni del Presidente Mattarella.
In America arriva Trump: cambierà veramente qualcosa?
Dal punto di vista dei rapporti tra Italia e USA sono certo che la storica e solida amicizia che ci lega proseguirà con uguale intensità. L'elezione del presidente Trump tuttavia è indubbiamente un fatto che interroga soprattutto il campo progressista perché è evidente che ha intercettato un malessere diffuso nella società americana che i democratici non hanno saputo leggere appieno. Questo non mette in discussione la presidenza Obama e la sua capacità di far uscire gli Stati Uniti dalla crisi economica, un esempio che anche in Europa si sarebbe dovuto seguire. Ma è un interrogativo che riguarda anche il socialismo europeo e la sua capacità di rinnovare la sua proposta politica. Certamente a livello geopolitico sussistono alcune incognite e soprattutto l'Europa è chiamata a riflettere in profondità sul suo ruolo e le sue responsabilità in un mondo che sta rapidamente cambiando.
L'Europa appare sempre più al bivio: caambiare o morire. E' proprio così? E come dovrebbe cambiare?
L'Europa sembra negli ultimi anni aver dimenticato i valori di fondo e originari che hanno determinato la nascita dell'Unione. Il prevalere degli interessi nazionali a scapito della condivisone di politiche comuni rischia di mettere a repentaglio la capacità delle istituzioni europee di rispondere ai bisogni concreti dei cittadini. L'esempio dell'immigrazione è sotto gli occhi di tutti. Se l'Europa diventa per i cittadini un problema invece che una grande opportunità ne pagheremo le conseguenze per molti anni a tutto vantaggio dei vari populismi che stanno sempre più prendendo piede. E che, come dimostra il balletto del M5s di queste ore, usano strumentalmente l'Europa per evidenti e tangibili interessi di parte. Quindi, sì l'Europa è probabilmente a un bivio e non a caso il governo italiano e il PD da almeno 2 anni sollecitano l'UE a cambiare in profondità le sue politiche e il suo funzionamento.