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Palazzi & potere
Macron vuol collaborare con l'Italia oppure solo colonizzarla?

Partiamo dai fatti. Nudi e crudi. Nei cantieri navali francesi Stx c'era, come socio di maggioranza, una compagnia coreana (quindi extracomunitaria) che, travolta da altre difficoltà economiche, ha dovuto abbandonare la sua partecipazione. Il presidente francese di allora, François Hollande, preoccupato per la situazione che si era venuta a creare, ha invitato la Fincantieri a sostituirsi al socio uscito, per ridare solidità patrimoniale ai cantieri Stx. Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, dopo aver valutato l'opportunità, ha deciso di subentrare ai coreani, acquisendo, con un regolare contratto, la maggioranza di Stx.

Senonché, scrive Pierluigi Magnaschi su Italia Oggi, di lì a pochi mesi, avviene il passaggio delle consegne all'Eliseo: Emmanuel Macron succede a Hollande e, come uno dei suoi primi provvedimenti, decide di stracciare il contratto di acquisto della maggioranza di Stx, ponendo come condizione per poterlo ridefinire la disponibilità di Fincantieri a rassegnarsi a una posizione generosamente di minoranza. Insomma, per Macron, i soldi degli italiani vanno bene (anzi, che dico, sono benvenuti) a condizione però che gli italiani non si mettano in testa di voler comandare nell'azienda da loro acquistata.

Nel creare questo contenzioso, Macron ha sottovalutato la reattività italiana visto che, dopo anni di assoluta letargia e remissività nei confronti della Francia, tale reattività si è improvvisamente manifestata. Anche se si deve sottolineare che essa si è espressa con una intensità che è più marcata negli ambienti politici e macroindustriali tricolori che non sul piano dell'opinione pubblica che, del resto, è stata sistematicamente sottoinformata su questo dossier.

La sfortuna di Macron è di non avere tenuto conto che nella compagine governativa italiana ci sono tre persone (Gentiloni, Padoan e Calenda) che, pur non essendo degli esagitati, hanno ben presente quali sono gli interessi legittimi del loro paese e intendono difenderli in un gioco di squadra affiatato.

Come nel gioco delle tre tavolette non bisogna però farsi distrarre da ciò che dice il mazziere ma seguire sempre e solo il gioco vertiginoso delle sue mani. In questo caso, se c'è un ulteriore programma di estensione nel settore militare per Stx, ok, ma «prima» si onora il contratto con Fincantieri e poi, nella società così configurata, si potranno studiare ulteriori evoluzioni.

Si tratta solo di capire, continua Magnaschi su Italia Oggi, se alla Francia sta bene il commercio di imprese quando sono le società francesi che acquistano quelle italiane e non viceversa. Per dimostrare come il capitalismo francese sia penetrato nella realtà economica italiana (e non dalla porta di servizio tipo i cantieri Stx), a Cernobbio erano presenti i francesi Jean Pierre Mustier, a.d. di Unicredit, Philippe Donnet, numero uno di Generali, Arnaud de Puyfontaine, presidente di Telecom, e il gruppo dirigente di Amundi che l'anno scorso ha acquistato Pioneer sempre da Unicredit.

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