Magistratura, l'Anm prepara la stretta sull'uso dei social network
Il codice etico del magistrato non regolamenta a sufficienza l'utilizzo dei social network. Previsti più limiti ai magistrati ma la legge andrebbe migliorata..
Non barricate ma discussione aperta, a cominciare dalla modifica del codice etico delle toghe associate che regolamenti l' utilizzo dei social. Il presidente dell' Anm, Eugenio Albamonte, ammette che su deontologia e comportamento pubblico dei magistrati si potrebbe fare di più, scrive il Messaggero.
Il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, ha aperto il dibattito spiegando che in molti casi, specie quando i magistrati sono responsabili di comportamenti deontologicamente discutibili ma non previsti dalle regole della Disciplinare, non si può fare nulla per fermarli o per valutare le loro azioni. E che per questo dovrebbe intervenire il Parlamento migliorando la legge, mentre lo stesso Csm potrebbe valutare che in alcuni casi i comportamenti non deontologici pesino sull' andamento della carriera.