Montecarlo, Fini e quella mail del costruttore
Minacciò di rivelare il nome del «noto personaggio» che dormì nell'alloggio
Galeotta fu l'email. Ritrovata stampata e infilata in un cassetto a casa di Fini ed Elisabetta durante una perquisizione, la lettera prende a martellate uno dei capisaldi della difesa dell' ex presidente della Camera nell' affaire monegasco, quello di non aver mai messo piede né a Montecarlo né nella celebre casa, scrive il Giornale.
La missiva, riportata nella richiesta d' arresto per Tulliani jr, porta la data del 19 ottobre 2010, nel pieno dello scandalo sollevato dal Giornale, ed è la risposta di Luciano Garzelli - il costruttore monegasco che si occupò di ristrutturare l' appartamento - a un fax dell' avvocato di Giancarlo Tulliani, Izzo.
Garzelli, seccato, lo invita a riferire a Tulliani di «restare calmo e tranquillo», spiegando di avere in mano prove che dimostravano come a seguire i lavori fossero stati proprio lui ed Elisabetta. Poi aggiunge di avere altro, continua il Giornale. «La registrazione di una sua telefonata, luglio 2010, con la quale si evidenzia che il giorno prima della telefonata un noto personaggio, e non cito il nome che Tulliani mi ha fatto, insieme alla sua sorella non avrebbe potuto DORMIRE nell' appartamento a causa di un problema al parquet poi risolto. Se vuole posso testimoniare quanto sopra al procuratore incaricato al procedimento in corso».