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Palazzi & potere
NATO, se ci sei batti un colpo: ruolo di arbitro nei cieli siro-iracheni?

Dunque ci risiamo; lo spazio aereo si riappropria della scena e del ruolo di possibile catalizzatore di una escalation nel conflitto siro-iracheno. Ancora un confronto a fuoco, questa volta tra un caccia siriano ed uno statunitense, in una confrontazione senza arbitro ed ancora con testimoni reticenti o falsi.

Già la mistificazione la fece da padrone quando i turchi abbatterono un caccia russo lungo il confine sud della Turchia; e dire che lì erano disponibili tutti gli elementi utili a ricostruire la dinamica dell'incidente, in particolare la mappatura radar, le comunicazioni e tutto il resto atto a chiarire fatti e responsabilità. 

Ora è tutto obiettivamente più difficile, non esiste in parole povere un'entità terza che possa ripercorrere l'accaduto, prove alla mano; si deve ancora una volta assistere, inermi, allo scambio acceso di accuse, comprendendo tuttavia le motivazioni dell'accaduto e le associate responsabilità (almeno gli osservatori meno distratti), ma senza la prova della pistola fumante.

Allora, ancora una volta va chiesto alla NATO di battere un colpo e spiegare come mai sia, nella pratica, permanentemente assente dai teatri di lotta al terrorismo, nonostante i proclami di rivendicazione di un ruolo attivo, compresi quelli degli ultimi vertici ministeriali.

Può essere comprensibile la ritrosia dell'Alleanza a rilevare il ruolo guida delle operazioni in Siria ed in Iraq, e non certo per la sola volontà statunitense a non immischiarsi più di tanto. Quello che non si capisce è come mai la NATO non intervenga con le sole capacità di Difesa Aerea, come sta facendo ad esempio con molto, troppo zelo e con noi complici, in Lettonia e nel resto del nord Europa. Difesa Aerea intesa come dislocazione nell'area del conflitto del necessario per avere con costanza almeno una Air Picture, ovvero la situazione radar dello spazio aereo e la capacità di intervenire per derimere eventuali situazioni rischiose o stabilire la verità dei fatti, anche dal punto di vista della sicurezza del volo. 

La cosa è tecnicamente possibile, quasi banale. Tra l'altro non è la prima volta che i radar volanti della NATO bazzicano nell'area per addestramento; creare un link con le operazioni conflittuali in teatro sarebbe un gioco da ragazzi, in poche ore l'intera area delle operazioni potrebbe essere messa sotto stretto controllo, segnatamente le operazioni aeree della Inherent Resolve, la coalizione di una ventina di paesi a Giuda statunitense impegnata dal 2014 nella lotta al terrorismo fondamentalista in Iraq e Siria. Si tratterebbe in definitiva di rendere permanente l'inserimento della capacità Nato di Sorveglianza Aerea in un'area dove la tensione rischia ad ogni momento di degenerare e far perdere il controllo dell'intero conflitto, con tutto quello che ne consegue dal punto di vista politico e dei rapporti internazionali.

Così la NATO darebbe anche un contenuto concreto alle sue dichiarazioni di facciata, sempre prive di un accettabile significato operativo; e senza "sporcarsi le mani", semplicemente vestendo i panni dell'arbitro nelle infuocate partite che si disputano nella terza dimensione, derby Usa Russia compresi.

 

Gen. Tricarico

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