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Palazzi & potere
Nomine senza strappi. Renzi non rottama più

 

Nessuno strappo, nessuna rottamazione violenta, nessun voglia di correre rischi. Le nomine di Matteo Renzi ai vertici delle forze di polizia e dei servizi segreti sono quanto di più istituzionale si possa immaginare. Sono il frutto di una saggia mediazione con Sergio Mattarella, ma probabilmente anche della paura che da qualche settimana attanaglia Palazzo Chigi sul fronte delle inchieste giudiziarie. ll Consiglio dei ministri di ieri pomeriggio mette il bollino su un’intesa raggiunta dal premier con il capo dello Stato la sera prima. La scelta più importante è quella che riguarda la guida della Polizia e qui Renzi ha scelto di onorare una promessa fatta all’inizio del suo incarico e ha premiato Franco Gabrielli, una lunga carriera al Viminale, con l’intermezzo prestigioso della responsabilità dell’Aisi. Gabrielli, toscano anche lui, è stato un grande amico di Enrico Letta, ma questo non lo ha danneggiato.

Al Dis, il dipartimento che coordina Aisi e Aise, l’ambasciatore Giampiero Massolo lascia il posto all’ex capo della Polizia, Alessandro Pansa, scelta abbastanza logica. Al servizio interno, il generale dei carabinieri Arturo Esposito, arrivato all’età della pensione, cede il passo a un altro ufficiale dell’Arma, Mario Parente, che era uno dei suoi vice e in passato ha comandato il Ros. L’unica nomina un po’ sofferta scrive bonazzi sulla notizia, forse, è stata quella per il comando della Guardia di Finanza. Alla fine l’ha spuntata il generale Giorgio Toschi, curriculum inappuntabile e rapporti diretti con Luca Lotti e Matteo Renzi dal tempo in cui comandava la Toscana. Ha un fratello coinvolto pesantemente nell’inchiesta su Banca Arner e per questo il Quirinale aveva qualche perplessità.

Alla fine ha prevalso il garantismo del premier e il nome di Toschi ha sconfitto quello di Luciano Carta, sostenuto dall’ex comandante generale Rolando Mosca Moschini, consigliere militare di Mattarella. Nulla di sorpendente anche alla guida della Marina militare, dove il nuovo capo di stato maggiore è Valter Girardelli, ammiraglio che fino a ieri lavorava al fianco di Roberta Pinotti come capo di gabinetto. Prende il posto dell’ammiraglio De Giorgi, andato in pensione in questi giorni, travolto dalle intercettazioni dell’inchiesta di Potenza sui petroli. Infine, Renzi si è scelto anche il nuovo consigliere militare di Palazzo Chigi, ovvero il generale dell’Esercito Carmine Masiello, che viene da una lunga esperienza di comando nei vari contingenti esteri.

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