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Palazzi & potere
Olè! In caso di 'scenario spagnolo' pronti Amato e Draghi

A forza di evocarla senza prevenirla, la "spagnola" potrebbe finire davvero per contagiare l'Italia, scrive la Stampa. Da molti mesi Renzi, Grillo, Berlusconi e Salvini hanno esplicitamente rinunciato ad una riforma elettorale capace di dare un governo al Paese e proprio per questo motivo in tanti ripetono che nella prossima primavera, in Italia si replicherà lo stesso scenario della Spagna, un Paese che nell' arco di sei mesi ha dovuto impegnarsi in due ravvicinati scontri elettorali, prima di darsi un governo. L'Italia, col suo enorme debito pubblico e con la sua endemica instabilità, se lo può permettere? E soprattutto: in concreto cosa potrebbe accadere nei mesi che seguiranno elezioni destinate a non designare un vincitore e una maggioranza definita?

Il presidente della Repubblica come potrebbe "governare" un Parlamento senza maggioranza, chiede la Stampa? Per Pasquino la Costituzione indica una via maestra: «Affidando l' incarico ad una personalità designata dal partito che avuto più seggi, verificando se su alcune priorità esista una maggioranza. Nel caso del Pd, si dovrebbe verificare se la strada più costruttiva sia quello del "O Renzi o morte" oppure quella seguita da Scalfaro, che nel 1992, escludendo Craxi, chiese al leader socialista una rosa, nella quale scelse Giuliano Amato. La stessa verifica sul possibile sostegno da parte di altre forze parlamentari, dovrebbe realizzarsi in caso di incarico ad una personalità indicata dai Cinque Stelle».

Una previsione che ha punti di contatto con l'analisi dell' ex ministro socialista Rino Formica, uno dei protagonisti della Prima Repubblica e che da anni ha prodotto una serie di "profezie realizzate": «La prossima sarà una legislatura a vuoto, destinata a durare un anno, non di più. Un anno che si profila drammatico. Anzitutto perché si sta andando alla campagna elettorale con le classi dirigenti indifferenti al contesto internazionale, nazionale, emotivo. Tutti stanno giocando col fuoco, a cominciare dalla stampa e dalle elites culturali. Si va verso una legislatura che nascerà malata per effetto di una fortissima campagna anti-parlamentare destinata ad infittirsi, delegittimando ancor di più le istituzioni e aprendo la strada ad un regime "consolare". Un regime con due sbocchi: uno tendenzialmente autoritario. Ed uno affidato ad un democratico di buona scuola: Mario Draghi».

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