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Palazzi & potere
OUTSIDERS2: ECCO CHI SONO I VERI ARTISTI. TUTTI I SEGRETI

UN PROGETTO RISCRIVE LA STORIA DELL’ARTE

ESCE OUTSIDERS2 DI ALFREDO ACCATINO

 

Siamo certi che la storia dell’arte non sia stata scritta dai mercanti?

Oggi un progetto mette in crisi le tradizionali conoscenze, raccontando vita e opere di straordinari artisti del ‘900 dimenticati o poco conosciuti. Se “Outsiders”, realizzato da un outsider della critica d’arte come Alfredo Accatino è diventato un caso editoriale, “Outsiders2” edito sempre da Giunti raddoppia: 50 maestri del ‘900 provenienti da 25 nazioni di 5 continenti, dagli albori del secolo sino alle schermaglie tra street-artist, attraversando guerre, regimi, epidemie, trasformazioni sociali. Ma come vedremo, non è solo un libro, ma un progetto che prevede una mostra e un progetto televisivo.

 

D. Allora dopo questo libri dovremo riscrivere la “storia dell’Arte”?

Forse no, ma sicuramente dobbiamo comprendere che non esistono solo quei 100/200 nomi, che ormai monopolizzano mostre e cataloghi, ma grandi protagonisti dimenticati. geni, innovatori, ribelli, folli e poeti, spesso vittime della storia o di se stessi. C’è però un nome che vorrei segnalare, che invece, farà rivedere molte delle nostre conoscenze: Hilma af Klimt, che in Svezia, sotto l’influenza dello spiritismo, realizzò le prime opere astratte della storia, prima di Kandinskij. Lasciò 1200 dipinti, anche giganteschi, con l’obbligo di non mostrarli prima di 20 anni dalla sua morte, perché nessuno avrebbe potuto capirli.

 

D. Può anticipare qualche altro nome?

Per la prima volta in Italia si parlerà di Harue Koga, futuro monaco buddista, che pazzo per l’arte moderna, aspetta le navi occidentali al porto di Tokio per comprare riviste e scoprire un mondo proibito. Storie molto differenti, come quella di Camille Bombois, forzuto del circo o di Albert Müller, morto con la moglie di tifo a 29 anni nel Canton Ticino, dopo una esperienza vissuta con altri giovani sognatori insieme a un genio controverso come Kirchner.

Scoprirete l’orgoglio di mostrare la propria identità sessuale (Gluck) ma anche come il progetto di fine anno di uno studente della Bauhaus, Paul Citroen, abbia dato l’ispirazione per il film “Metropolis”, Parleremo di pedofilia, femminicidio, freaks, magia nera. E di Hans Prinzhorn, il medico che sdoganò la produzione artistica dei malati mentali.

 

D. Ci sono molte donne, come mai?

Probabilmente perché le più emarginate tra gli emarginati. Come Deiva de Angelis, cometa nella Roma d’inizio secolo, di cui si ignora la nascita, sepolta da povera in una tomba andata dispersa. Penso a Pan Yulang prostituta bambina, una tra le più grandi artiste di tutto l’Oriente. Marie Blanchard, dalla colonna vertebrale incurvata, cubista eccelsa, mai entrata nel posto che merita di diritto. Maria Izquierdo, contemporanea di Frida Khalo, prima donna messicana a esporre negli States.

 

D. Lei è un creativo molto noto, autore di eventi in tutto il mondo come Cerimonie per Olimpiadi ed Expo. Come mai scrive d’arte?

R. Ognuno è il frutto della propria storia. Ho studiato arte e sono stato garzone nello studio di mio padre, Enrico Accatino, pittore, scultore e teorico dell’educazione artistica che, di fatto, ha inventato realizzando 400 trasmissioni televisive (Non è mai troppo tardi). Ho collaborato con lui firmando progetti editoriali, poi ho scelto la mia strada.

Del resto anche il mio lavoro è basato sulla creatività, grandi eventi, cerimonie, show, che sviluppo da vent’anni in Filmmaster Events, e ho imparato che in ogni campo esistono professionalità straordinarie che andrebbero valorizzate. Gli outsiders sono così divenuti i miei compagni di viaggio nelle 200 notti che passo ogni anno in albergo.

 

D. Come è nata questa idea?

R. Ho sempre amato controcultura e avanguardie. Da anni gestivo in forma anonima il blog https://ilmuseoimmaginario.blogspot.it e una pagina FB. Il blog è cresciuto (sfiora il milione di visite), tanto da attirare l’attenzione della rivista ArteeDossier che mi ha offerto la rubrica. Era venuta l’ora di dire basta ai “soliti” 100 nomi. Giganti - non si discute - ma sempre gli stessi. Così abusati da apparire logori come la sottana logora di una vecchia zia.

 

D. Quali sviluppi avrà il progetto?

La ricerca continua. Ho individuato 50 nomi per un possibile Outsiders 3 ma sto soprattutto sviluppando un progetto televisivo per il mercato internazionale, e un format di mostra molto diversa dal solito. A breve ci presenteremo anche nella versione podcast.

Una cosa, mi da forza. Che alcuni artisti, da ora, sono patrimonio di molti. Perché hanno storie difficile da dimenticare. Perché, forse, li avreste voluti come amici, per ascoltarli, consolarli, sperimentare al loro fianco, consigliarli, farvi consolare. Magari, bere una cosa insieme.

 

 

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    outsiders2editoriaartelibri





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