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Palazzi & potere
PARTITI. DA SGARBI E TREMONTI PARTE IL 'RINASCIMENTO'

Vittorio Sgarbi e Giulio Tremonti lanciano il loro movimento, si chiama Rinascimento e intende "rifondare" l'azione politica con "un partito che abbia riferimenti alti alla cultura italiana", come spiega il critico d'arte e polemista in conferenza stampa al Senato. In vista del voto quali alleanze? "Se questa legge elettorale (il Rosatelum bis, ndr) passa si sara' costretti a discutere i collegi uninominali", dice Sgarbi. A margine il senatore Paolo Naccarato (Gal), coordinatore politico nazionale di Rinascimento aggiunge: "Se la legge elettorale ci obbliga a fare coalizioni, nei collegi valuteremo sul momento con chi coalizzarci". Il nome e' stato scelto, spiega Sgarbi, perche' nella necessita' di "liberarsi di un potere cieco" si fa riferimento "a un mondo in cui l'uomo e' protagonista, ed e' il Rinascimento italiano". Dobbiamo difendere "quello che e' il nostro petrolio", prosegue, la cultura e il patrimonio italiano, "in stato di abbandono criminale". La bellezza, auspica Sgarbi, "sara' difesa dallo Stato" e segnalando "l'idea cardine" e "riferimento costituzionale" del nascente partito annuncia l'intenzione di proporre "la mia riforma costituzionale" che prevede di "inserire la bellezza accanto al lavoro nell'articolo 1 della Costituzione". Non solo, il critico pensa anche a "un ministero del Tesoro dei Beni culturali sul quale investire quanto nella Difesa".

Intanto Rinascimento ha gia' il suo primo ddl, d'iniziativa Tremonti-Naccarato, il ddl 'Peppina' dal nome della pensionata sfrattata dalla sua piccola abitazione in legno a San Martino di Fiastra (Macerata) dove viveva dopo il terremoto perche' abusiva. Il testo, segnalano gli estensori, e' scritto in maniera comprensibile e in quattro striminzite righe dice solo che "per eccezione rispetto agli ordinari titoli edilizi" i prefabbricati per "la sopravvivenza delle popolazioni" delle aree terremotate "sono abitabili, non demolibili, non delocalizzabili" e pagano un eruo di imposta sostituiva l'anno. Il nascente partito e' anticipato da un libro che ha lo stesso nome del movimento, "ci sono politici come Renzi che diventano presidente del Consiglio poi scrivono un libro, noi facciamo l'opposto", aggiunge Giulio Tremonti che, memore delle polemiche del 2010 attorno a una sua dichiarazione aggiunge che nel volume "ho dovuto subire anche quella cosa che con la cultura non si mangia...". Oggi "siamo in una fase difficile da decifrare", prosegue Tremonti, quindi "ci concentriamo su 5 punti". Il primo e' la cultura e si e' gia' detto, il secondo e' "la rimozione del vincolo di autosottomisisone all'Europa" (pareggio bilancio, direttive come la Bolkestein, limiti al contante, trattato Ceta eccetera). Poi c'e' l'abrogazione della "Lggi Bassanini" che "destrutturano e lottizzano lo Stato". Al quarto punto la "tregua legislativa" perche' "produciamo 12 km di leggi all'anno, il Codice appalti di Delrio da solo e' lungo 1,8 km ed e' cambiato 12 volte in 18 mesi": ecco perche' il 'ddl Peppina' e' cosi' breve e comprensibile. Infine, "no allo Ius Soli" lanciando il "lasciamoli a casa loro con la detax" di un punto di Iva per le reti di volontariato da destinare all'Africa.

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