Pd alla riscossa: sarà Gentiloni il grande federatore?
L'incubo del «nuovo» Prodi si riaffaccia nel quartier generale renziano all' indomani dei ballottaggi che hanno sancito la sconfitta, netta, per il Pd. La sindrome del leader perdente comincia a circolare anche negli ambienti più vicini a Matteo Renzi. Il segretario dei dem sembra aver le carte in regola per essere il capo di un partito, scrive il Giornale. Tutte, tranne una, quella fondamentale per chi coltiva l' ambizione di guidare il Paese: la vittoria nelle competizioni elettorali. Renzi è un mago delle partite amichevoli, quelle che si giocano in famiglia: sia alle primarie del 2103, che alle ultime del 30 aprile, ha stracciato avversari del calibro di Gianni Cuperlo e Andrea Orlando.
L' ex premier soffre, però, il campo quando si giocano le partite ufficiali. Quelle in cui conta il risultato finale.
Le polemiche post-comunali rafforzano Gentiloni che sembra possedere il profilo giusto per guidare una versione moderna dell' Ulivo.
Il premier ha riallacciato il dialogo con le forze più a sinistra della coalizione, da Mdp a Campo progressista di Giuliano Pisapia. Gentiloni ha la capacità di rassicurare i mercati europei, ma allo stesso tempo di dialogare con la Cgil. E da un po' di tempo, il premier sembra riscuotere consensi e endorsement anche tra i renziani più ortodossi. L' unico ostacolo alla leadership di Gentiloni?