Pd, l'incubo di Renzi: un voto alle primarie vale solo tre voti alle politiche
Il che equivale a dire che alle prossime politiche il Pd starà appena sopra il 20%
Scenari preoccupanti per il Pd sono il rapporto tra i voti raccolti alle ultime elezioni politiche, 2008 e 2013 e il numero di partecipanti alle primarie nell' anno precedente, scrive il Manifesto.
Rapporto che è rimasto più o meno costante. Per ogni elettore registratosi alle primarie, il Pd ne raccolse poco più di tre nei seggi veri l' anno seguente.
NON È IRRAGIONEVOLE ipotizzare una continuità in questo rapporto. E allora il milione e 848mila elettori di domenica potrebbe trasformarsi nel 2018 in 5 milioni e 730mila voti veri per il Pd (scenario peggiore) o in 6 milioni e 285mila (scenario migliore).
Basandoci anche in questo caso sui precedenti, continua il Manifesto, si può immaginare che se la disaffezione degli elettori crescerà seguendo la linea di tendenza evidenziata dal 2006 al 2008 e poi al 2013, alle prossime elezioni i voti validi dovrebbero attestarsi attorno ai 31milioni. Il Pd, allora, potrebbe arrivare al 22-23 per cento, non molto di più.