Pd, Renzi come D'Alema: perde ma continua a comandare dietro le quinte
Pd, Renzi non molla mai il potere. Proprio come coloro che voleva rottamare
Perde ma resta. «Hanno distrutto il Pd»: così l' ex premier voleva rottamare i big. Ma anche dopo i risultati delle elezioni (i peggiori di sempre) lui non si fa da parte. «Sogno un partito fatto di dirigenti, militanti, volontari. Invece qui c' è gente che perde anche le elezioni del proprio condominio e ci detta la linea». Il senso di Matteo Renzi per la sconfitta è proprio qui, scrive il Tempo. Settembre 2013, stava per iniziare l' intensa ma breve storia d' amore con l' opinione pubblica italiana. E parlava così, acclamato dalla Festa dell' Unità di Modena, il profeta di una nuova etica elettorale: chi perde va a casa. Discontinuità netta verso quella classe dirigente della sinistra che, al contrario, in un ventennio, a parte nel '96 e nel 2006 aveva preso bastonate per anni da Berlusconi. Ma era rimasta sempre lì. I Bersani, i D' Alema, le Bindi, i Veltroni, e i Franceschini. Su quest' ultimo, poi Renzi non aveva lesinato toni irridenti.