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Palazzi & potere
Pd, sabato si elegge Martina segretario per scacciare il fantasma di Renzi
Maurizio Martina

"Tranquilli ragazzi non vi stressate; inutile andare sotto al sole battente della capitale all'Ergife sabato prossimo. Vi dico io sin da ora come andrà a finire: sarà eletto Maurizio Martina segretario. Segretario 'vero' però. Rimane solo qualche dubbio sulla data del prossimo congresso; c'è chi la vorrebbe prima e chi dopo le elezioni europee ma per il resto è già tutto deciso". Così parla una fonte riservata di altissimo livello del Partito Democratico. E le cose in realtà, scrive La Verità, stanno esattamente così. Anche se ovviamente come si conviene in queste occasioni sono in corso riunioni a non finire e telefonate sia all'interno che tra le varie componenti che compongono il Partito Democratico o quel che ne resta.

Perchè l'appuntamento di sabato prossimo, 7 luglio, all'Ergife palace hotel a Roma, sarà comunque importante per segnare la ripartenza del Pd ma soprattutto per scacciare definitivamente dal Nazareno il fantasma di Matteo Renzi, alla faccia delle dimissioni più lunghe della storia. Non per niente il primo punto dell'ordine del giorno recita: "Dimissioni del segretario nazionale", ovvero di Matteo Renzi, e "adempimenti conseguenti alle dimissioni del segretario nazionale di cui all'articolo 3 comma 2 dello Statuto del Partito democratico". Tutto ciò significa che "se il segretario cessa dalla carica prima del termine del suo mandato, l'assemblea può eleggere un nuovo segretario" oppure "determinare lo scioglimento anticipato dell'Assemblea stessa" cioè lo svolgimento del Congresso.

Ma come finirà ve lo abbiamo già detto: se non ci saranno clamorose novità nelle prossime ora il percorso del Pd è già stato deciso: i mille delegati dell'Assemblea nazionale eleggeranno Maurizio Martina segretario. Le correnti interne, seppur con qualche distinguo hanno già raggiunto l'accordo politico.In realtà poi, la vera partita si giocherà a partire dall'8 luglio. Dopo avere cioè eletto Martina segretario, che diventerà si un segretario 'vero' e non un segretario 'finto' in balia dei renziani (anche se questi ultimi tutt'ora premono per affiancargli Luca Lotti come vice) ma sarà comunque un segretario di partito che durerà pochino (poco più o poco meno di un annetto).

Perchè i giochi veri si faranno al Congresso e le nostre fonti rivelano che le date più probabili saranno quelle di febbraio o di settembre 2019. A quel punto Maurizio Martina difficilmente verrà rieletto e scenderanno in campo i big, quelli veri, per contendersi la leadership del partito democratico. I nomi e le autocandidature sono già sul tappeto a cominciare da quella che attualmente appare più forte ed autorevole: Nicola Zingaretti.

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pdmaurizio martinamatteo renzi





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