Politica, "Le impronte di Matteo nell'assassinio di Prodi"
Politica: una sessantina di dalemiani, 35/40 renziani e una quindicina di ex popolari fregarono Romano Prodi nella corsa al Quirinale
Una sessantina di dalemiani, 35/40 renziani e una quindicina di ex popolari. Più qualche cane sciolto. Alla mappa dei 101 franchi tiratori che il 19 aprile 2013 fecero mancare i loro voti all' elezione al Quirinale di Romano Prodi si aggiungono nuove impronte digitali, scrive il Fatto. Quelle di Matteo Renzi.
Non che l'attuale segretario del Pd non fosse tra i sospettati, anzi, ma ora a metterlo nero su bianco è Gaetano Quagliariello che nel suo libro - Sereno è. Scena e retroscena di una legislatura spericolata (Rubbettino) - come ha anticipato il Corriere, riporta parole pronunciate in Transatlantico dall'allora coordinatore del Pdl, Angelino Alfano, di fronte a un capannello di colleghi. "Alfano ci raccontò di aver sentito Renzi al telefono che gli assicurava con voce beffarda che avrebbe dato il suo contributo al siluramento di Prodi".