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Palazzi & potere
Rai, c'è grande attesa per il parere di Luigi Di Maio e della Vigilanza

''Ora sono direttore del Canale Istituzionale della Rai''. Lo ha scritto stamattina Fabrizio Ferragni, ex direttore delle Relazioni Istituzionali della Rai in una lettera a 'la Voce di Mantova', pubblicata oggi dal quotidiano. ''Signore direttore", scrive Ferragni, "leggo a pagina 8 del Tuo giornale un articolo nel quale con dei 'si dice' o citando altre fonti giornalistiche si sostiene che la mia carriera professionale sia determinata dall'appartenenza politica e che io sarei stato sostituito dopo pochi mesi dal mio incarico di Direttore delle Relazioni Istituzionali della Rai. False entrambe le affermazioni - spiega Ferragni - Nell'incarico in questione sono infatti stato in carica per quasi tre anni, ottenendo tra l'altro risultati come il rinnovo, dopo cinque anni, del Contratto di servizio tra Rai e Mise. Ora sono direttore del Canale Istituzionale della Rai''. A Ferragni erano state fatte tre proposte dall'Ad Salini (le altre due erano Bruxelles e la sede Rai di Bologna) anche se fino all'ultimo l’ex Tg1 ha sperato che fosse possibile ottenere la direzione di Rainews.

A proposito di Salini, stamattina al circolo Rai di Tor di Quinto l'Ad ha dato il via ai gruppi di lavoro sul nuovo piano industriale: "Tirate fuori tutti gli scetticismi e pessimismi che avete - ha detto Salini - li affronteremo e li chiariremo, questo e' sicuro". Ma di sicuro gli scetticismi che dovrà "parare" Salini sono quelli che arriveranno la prossima settimana dalla Vigilanza Parlamentare dove se non ci saranno ulteriori rinvii è in programma il voto sulla risoluzione che chiede di attendere il parere di Mise e della stessa Commissione di Vigilanza prima di procedere con le nomine delle superdirezioni previste dal nuovo piano industriale. E per garantire la convergenza di un più ampio schieramento politico è stato studiato un emendamento ad hoc dove si invita  "il Consiglio di amministrazione della Rai a non procedere alle nomine previste dal piano industriale 2019-2021 in attesa dell’acquisizione di ogni tipo di determinazione formulata dal Ministero dello Sviluppo Economico, così come previsto dal contratto nazionale di servizio, da ricevere auspicabilmente entro il 31 agosto p.v.". Insomma, Di Maio deve dirci che ne pensa del nuovo piano industriale targato Salini entro fine agosto. Poi, ovviamente, servirà anche il parere della commissione di Vigilanza Rai (che arriverebbe entro 30 giorni dal parere del Mise). Tutto ciò, spiegano i parlamentari "con il precipuo intento di evitare che si possano determinare possibili contestazioni anche di natura erariale con impatto sulla gestione dell’azienda pubblica".

Ps, ricordate la vicenda del diverbio tra il Direttore del Tg1 Carboni e il suo vice Polimeno Bottai? Ebbene, ieri in Cda si è saputo che la vicenda si chiuderà dopo l'estate. Insomma, tra settembre e ottobre sapremo le decisioni di mamma Rai in merito.

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