Renzi è geloso di Minniti e scatena Delrio per sabotarlo
Il toscano sente la poltrona traballare
La tesi è spericolata: e proprio per questo, dunque, assai suggestiva. La espongono - e qui la sintetizziamo - i soliti «ambienti ben informati». In due parole: a spingere Graziano Delrio contro Marco Minniti sarebbe stato Renzi, preoccupato dalla crescita (e dalle possibili ambizioni) dell' attivissimo ministro degli Interni. Renzi contro Minniti? Renzi contro il ministro che meglio di ogni altro sta interpretando la nuova «linea dura» in materia di immigrazione? La tesi, dicevamo, è ardita, scrive la Stampa.
Ma il silenzio rispettato nelle ultime 48 ore dal segretario di fronte alla polemica che ha contrapposto due ministri Pd, qualche interrogativo effettivamente lo pone. L' ex premier è ufficialmente in vacanza da un paio di giorni ma, raggiunto mentre cerca faticosamente di organizzare la partenza con moglie e prole, non nega uno dei suoi articolati commenti: «Cazzate». O meglio: «Minniti sta lavorando bene: ed io, del resto, non sono estraneo alla sua scelta come ministro. Quanto al mio silenzio - aggiunge - molte volte è meglio fare che parlare: e io ho lavorato perché i dissidi rientrassero. Quindi, come le dicevo, cazzate». Sarà.
Ma gli «ambienti ben informati» talvolta lo sono davvero. E aggiungono che Renzi attribuirebbe a Marco Minniti (e non solo a lui, naturalmente) un piano ben preciso: attendere la possibile sconfitta del Pd e del centrosinistra alle regionali siciliane per passare all' attacco del segretario. Copione, onestamente, non nuovo. Credibile, certo, ma non nuovo: visto che fu quel che accadde a Walter Veltroni, primo segretario del Partito democratico e costretto alle dimissioni - gli successe Franceschini... - dopo la sconfitta alle elezioni regionali sarde (febbraio 2009).