Rimettete gli Zagrebelsky nei musei di provenienza, oppure lavorate per Renzi?
Per carità, nessuno pretende che tutto il fronte del No faccia proprie le ragioni che hanno portato alcuni di noi a votare contro la riforma. Avevamo chiesto tre cose: l'abolizione secca del Senato, il presidenzialismo, e l'introduzione di un tetto fiscale in Costituzione. Renzi ha detto no su tutto, impedendo, a nostro avviso, un vero passaggio alla Terza Repubblica.
Peggio ancora, ha inserito elementi di caos, altro che semplificazione. Si pensi alla follia dei dieci (dieci!) diversi procedimenti legislativi previsti dal nuovo articolo 70: un vero luna-park per ricattatori e frenatori parlamentari, per minoranze di blocco, per professionisti della dilazione e della trattativa al ribasso (anzi: al rialzo di spesa pubblica).
In sostanza, per noi la "riforma" va bocciata non perché faccia troppo, ma perché fa troppo poco. Non perché sia "autoritaria", ma perché è confusionaria.
Ripeto: non si pretende che questa impostazione sia il "verbo" di tutti i comitati per il No.
Ma almeno, se possibile, si chiede che gli Zagrebelsky e le altre "mummie" dell'immobilismo costituzionale siano rimesse nelle rispettive teche e riportate nei musei di provenienza. A meno che non si stia lavorando per Renzi, più o meno consapevolmente: per consentirgli di indossare i panni dell'innovatore...
Daniele Capezzone
Deputato Conservatori e Riformisti
d.capezzone@gmail.com
@capezzone