Salvini, Di Maio e l'incubo del Quirinale: Retroscena Clamoroso
Salvini, Di Maio e l'incubo del Quirinale: pronti alla campagna elettorale contro l'Europa
Salvini, Di Maio e l'incubo del Quirinale. I dioscuri di Lega e 5Stelle sono pronti a sganciare l'atomica contro Bruxelles: approvare in fretta e furia la manovra economica a colpi di fiducia per poi chiedere a Mattarella, se la situazione economica dovesse precipitate, elezioni anticipate e fare una campagna elettorale tutta contro l'Europa
"Mai dare nulla per scontato. La fiducia e' sempre l'extrema ratio" spiegano fonti vicine al Premier Conte a proposito della possibile fiducia sulla manovra economica. Anche se, fanno notare le medesime fonti in queste ore in viaggio con il Premier in Argentina, difficilmente se ne potrà fare a meno. Ma la vera notizia è un'altra perché i dioscuri di lotta e di governo Di Maio e Salvini vogliono fare presto e chiudere quanto prima con l'approvazione della manovra economica.
Al di là di quanto emerso dalle riunioni ufficiali tra 5Stelle e Lega la volontà è quella di utilizzare il voto di fiducia per chiudere la partita tra Camera e Senato ben prima delle festività natalizie e molto prima di quanto solitamente accade in Italia. Perché tanta fretta, si stanno chiedendo dalle parti del Quirinale, soprattutto se si considera che l'Italia è impegnata in una difficilissima e probabilmente lunga trattativa con l'Europa e che la fiducia "blinda" di fatto i provvedimenti bloccando ogni possibile modifica in corso d'opera? "Perché Salvini e Di Maio vogliono tenersi le mani completamente libere" spiegano importanti fonti di governo "una volta approvata la legge di bilancio e quindi messo al riparo il Paese dall'esercizio provvisorio". Ovvero, se nelle prossime settimane la situazione economica dovesse precipitare o non si riuscisse a trovare un accordo soddisfacente con l'Europa ma anzi si entrasse nel vivo della procedura sanzionatoria nei confronti dell'Italia ecco che i dioscuri sarebbero pronti a sganciare l'atomica contro Bruxelles: lasciare andare al loro destino reddito di cittadinanza e quota cento per le pensioni (non per niente le misure chiave dei gialloverdi tendono continuamente a ritardare e tra i vertici dei due partiti comincia a farsi strada l'idea che sia meglio rinunciarvi piuttosto che farle a metà e deludere l'elettorato) e far partire la campagna elettorale per le Europee (ma la tentazione sarebbe anche quella di interrompere anzitempo la legislatura) addossando alla Commissione di Bruxelles la colpa di tutto. Sarebbe l'Europa matrigna a finire sul banco degli imputati rea di non aver consentito a Lega e 5 Stelle di ottemperare alle proprie promesse elettorali. Ecco spiegata tutta questa fretta nell'approvazione della legge di bilancio. Perché una volta approvata anche per il Capo dello Stato sarebbe molto più difficile opporsi ad una richiesta di elezioni anticipate che provenisse dai due partiti maggiori presenti in Parlamento una volta evitato il rischio dell'esercizio provvisorio per il Paese. Il voto anticipato sarebbe la via di fuga perfetta per entrambi i partiti di maggioranza se la situazione dovesse precipitare. Anziché lasciarsi massacrare da Bruxelles.
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