A- A+
Palazzi & potere
Salvini e il caso Gregoretti: due pesi e due misure

Va in archivio una giornata decisamente non onorevole per le istituzioni. Da un lato, scrive Eugenio Fatigante su Avvenire, la seconda ondata di attacchi a testa bassa della Lega (e non solo) contro un organo di garanzia come la Corte costituzionale, per la decisione sul maggioritario. Dall’altro la pesante raffica di scomposte accuse (persino dal segretario del Pd) di scorrettezza e di mancata imparzialità alla seconda carica dello Stato, la presidente del Senato Casellati, per il suo intervento che spiana la strada al voto su Salvini nella giunta per le immunità. Un uno-due che rappresenta il segno che nei duelli rusticani dell’Italia politica ormai tutto (o quasi) sembra possibile, senza più considerazione e rispetto per i ruoli di arbitraggio istituzionale.

Criticare una pronuncia della Consulta sarebbe del tutto legittimo in una normale dialettica democatica. La sguaiatezza vergognosa sta nel travalicare i toni e nel trasformare le istituzioni in un palcoscenico per scopi più "bassi", in questo caso per la campagna elettorale. Non si tratta certo di un’esclusiva. La storia recente presenta – ahinoi – un elenco neanche corto, che s’inizia con certe intemerate del Silvio Berlusconi dei "tempi d’oro". Per non dire delle violenze verbali a suo tempo usate persino verso presidenti della Repubblica, in particolare per Scalfaro e Napolitano. Che Salvini si erga a presunto difensore della democrazia, accusando la Corte di «furto», è però paradossale, soprattutto perché con le sue stesse parole dimostra la sua allergia a questo concetto.

Ma i furibondi assalti del centrosinistra a Casellati provano la trasversalità di questo sentimento. In una vicenda, quella della nave Gregoretti, dove il ribaltamento dei ruoli ha assunto contorni da farsa. La gente comune fatica a capire per quali "oscuri" motivi chi in Parlamento è schierato a favore del processo al leader leghista voglia ora rinviare il voto in giunta (non decisivo, quello che conta è il successivo parere dell’aula). E la ragione oscura non è, ma nemmeno dignitosa: togliere a Salvini un'arma – quella del "politico martire" dell’establishment – nell’ultima settimana di campagna elettorale. Delle due l’una: o è una questione di diritto, da perseguire quindi fino in fondo, o di mera propaganda politica anche da parte di chi avversa Salvini. E l’ipotesi di una diserzione per far passare il parere anti-processo del presidente Gasparri, da ribaltare poi in aula, si commenta da sé. La forza di un pensiero politico non può legarsi a "calcoletti", per quanto il 26 gennaio percentuali anche modeste potranno fare la differenza. Tanto più che la scadenza del 20 era nota da un mese e accettata da tutti. Inoltre, la presunta mancanza di terzietà rinfacciata ora a Casellati stride con la recente esultanza per il voto di un’altra presidente, anche se di commissione alla Camera (Businarolo di M5S) decisivo per cassare la proposta del forzista Costa sulla prescrizione. Due pesi e due misure, un vizio antico di "certa" politica. Ma la democrazia comporta linearità. Per tutti, se non si vuol spianare la strada a quei <pieni poteri> che qualcuno sognava.

Commenti
    Tags:
    legagregorettimatteo salvini





    in evidenza
    Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

    Ritratto di Francesco Muglia

    Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

    
    in vetrina
    Affari in rete

    Affari in rete


    motori
    Škoda Auto entra nel Mondo delle corse digitali con la Vision Gran Turismo

    Škoda Auto entra nel Mondo delle corse digitali con la Vision Gran Turismo

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.