A- A+
Palazzi & potere
Salvini è più amato dai media? Di Maio, chiediti perchè

Non ci sono soltanto gli inceneritori a dividere Movimento 5 Stelle e Lega. Come ha sempre ribadito Luigi Di Maio, il loro governo si basa su un 'contratto', perché sono forze politiche differenti, per storia e prospettive, che una volta esauriti tutti i punti dell'accordo torneranno a fronteggiarsi anche a livello nazionale. Il tempo, però, sta scorrendo più velocemente dei 5 anni di legislatura e le dissonanze tra Cinquestelle e Carroccio stanno emergendo con forza su vari temi, da quello ambientale a quello fiscale, e ora anche comunicativo, scrive l'Ansa.

Da diverse settimane, ormai, una delle lamentele che il mondo pentastellato - off the record e in chiaro - muove nei confronti della stampa nazionale, è quella di usare un metro di giudizio diverso: 'accondiscendenti' con Matteo Salvini e i suoi, 'spietati' con la truppa di Di Maio. La paura è che esista una sorta di pregiudizio in base al quale, ogni mossa del Cinquestelle venga passata ai raggi X più volte dai media, fino a quando non viene scovato l'ago nel pagliaio, mentre per i leghisti ci sia invece un 'credito' di benevolenza tale, per cui i loro 'peccati' diventano comunque veniali.

La polemica è deflagrata in occasione dell'assoluzione di Virginia Raggi, dello scorso 10 novembre. Quando il capo politico M5S definì "infimi" e "sciacalli" i cronisti e l'ex deputato Alessandro Di Battista, dal Sudamerica, si spinse a definire i giornalisti "pennivendoli" e "puttane". Per carità, nulla di inedito: che tra questi due mondi non corra buon sangue è cosa nota e risaputa. Però, poche ore dopo quelle due uscite, a dire chiaro e tondo quale sia il pensiero dei gialli ci pensò il Guardasigilli, Alfonso Bonafede. Che alla Rai disse: "In democrazia è giusto che i giornalisti raccontino i fatti e mettano in difficoltà la politica, ma c'è un trattamento differenziato tra Lega e M5S". Il ministro della Giustizia, a '1/2H in più', spiegò: "Ogni volta che c'è il Cdm, se vado a parlare con la stampa la domanda che mi fanno sempre non è mai cosa abbiamo fatto per i cittadini, ma chi ha vinto o perso tra noi e Salvini. E la narrazione è sempre che ha vinto Salvini".

Per ora questo nuovo terreno di scontro rimane circoscritto al braccio di ferro con i media, ma segna comunque il passo dei tempi. Pronto a esplodere come un 'bubbone' quando e se ce ne sarà bisogno. Quello che trapela, negli ambienti pentastellati, che sentono di essere vittime di 'discriminazione', è che la misura sta per essere colma. Tant'è vero che a microfoni spenti ricordano sempre la risposta che il ministro dell'Interno diede, poche ore dopo le parole, di Bonafede: "I giornalisti ci stanno simpatici, e poi ci trattano sempre bene". Salvini, all'epoca, toccò un nervo scoperto. E nessuno lo ha ancora coperto.

Commenti
    Tags:
    matteo salvinilegam5sluigi di maio





    in evidenza
    Affari in Rete

    MediaTech

    Affari in Rete

    
    in vetrina
    Il cuore di Roma color blu Balestra, omaggio alla moda: il Centro s'accende

    Il cuore di Roma color blu Balestra, omaggio alla moda: il Centro s'accende


    motori
    Lamborghini Urus SE: l'icona dei super SUV diventa ibrida

    Lamborghini Urus SE: l'icona dei super SUV diventa ibrida

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.