Salvini: per salvare Bossi ha condannato la Lega
Il parere dei revisori non ascoltato da Salvini. Così la Lega ha fatto crac
Chissà se il pasticcio era nato con le migliori intenzioni, per esempio per salvare la faccia all' antico leader Umberto Bossi.
Ma le carte, sia giudiziarie, sia economiche, quanto meno bisogna leggerle, e Matteo Salvini non sembra averlo fatto, o averci creduto. Esiste, e Repubblica lo ha letto, un documento ufficiale dei revisori del bilancio della Lega Nord, datato 22 maggio 2015.
Siamo dunque in piena "era Salvini" da un anno e mezzo. E c' è scritto chiaro e tondo che cosa fare: «In particolare, con riferimento alla comunicazione da questo collegio appresa da organi di stampa, di rinvio a giudizio con processo fissato per il 23 settembre prossimo davanti alla Prima sezione del tribunale di Genova, di cinque esponenti del movimento la Lega Nord, imputati di truffa ai danni dello Stato, relativamente a rimborsi elettorali, e di appropriazione indebita, il collegio raccomanda vivamente ai rappresentanti del movimento e il comitato amministrativo di costituirsi tempestivamente parte civile nel citato processo, onde far valere innanzi al giudice propria domanda di risarcimento e/o di restituzione». Non solo.
Nella relazione finale, datata 3 giugno sempre del 2015, si scrivono una serie di raccomandazioni. E l' ultimo "pallino" richiama senza ombre l' avvertimento già dato il mese prima: il collegio federale dei revisori, e cioè Cristiano Maccagni, Andrea Donnini e Maurizio Delfino, raccomanda «di portare a compimento le raccomandazioni contenute nel verbale in data 22 maggio».
Parole al vento. Le raccomandazioni, sono rimaste lettera morta.