Silvio Berlusconi non si candiderà capolista in tutta Italia alle europee
Silvio Berlusconi non si candiderà capolista in tutta Italia alle europee: ecco i veri motivi
Silvio Berlusconi non starebbe più pensando di candidarsi capolista in tutta Italia. Il motivo è presto detto: non essendo riuscito ad ottenere dal Capitano leghista un "patto di desistenza", meglio rinunciare il più possibile agli scontri diretti che renderebbero plastica la differenza di peso elettorale tra i due. Per questo, rivela Dagospia in un informatissimo retroscena, nell'Italia centrale avanza in questi giorni il nome di Antonio Tajani, stimatissimo anche da Angela Merkel.
C'è poi anche un'altra ragione che sta suscitando non pochi malumori all'interno di Forza Italia: se Berlusconi si fosse candidato capolista ovunque, per effetto della parità di genere prevista dalla legge elettorale in vigore per le elezioni europee, sarebbero state penalizzate le candidature maschili. La legge elettorale in vigore, infatti, impone l'obbligo dell'alternanza di sesso per i primi due nomi in lista.
Ma in questo modo, continua Dagospia, gli uomini potrebbero essere candidabili solo a partire dalla terza posizione mettendo a repentaglio molti nomi eccellenti (che già avrebbero fatto avere le proprie rimostranze al Cavaliere). Partire dalla terza posizione in lista e sperare di essere eletti in un partito che se va bene otterrà 8 seggi è praticamente una sfida impossibile.
Non per niente nel partito del Cav gli umori sono pessimi: "Avremo difficoltà a far votare i primi due candidati, figuriamoci il terzo", rivelano esponenti azzurri di alto rango. Insomma, molti big del partito se dovessero partire dalla terza posizione in lista rischierebbero di uscirne azzoppati e di chiudere anzitempo la propria carriera politica.
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