"Silvio, pensaci tu": Merkel-Berlusconi nasce l'asse anti-populisti
L'idea è di legare le mani a Salvini con il 'listone' a guida moderata e poi sconfiggere i 5 Stelle al voto: così i poteri forti europei farebbero bingo
«Silvio, pensaci tu a fermare i populisti». Più dei sondaggi, più della salute ritrovata, sono state queste parole a riportare Berlusconi sulla scena con l' attivismo di un tempo. Le ha pronunciate Angela Merkel durante l'incontro tra i due a Malta il 30 marzo scorso. Da allora i contatti sono continui, l' amicizia della Cancelliera è stata confermata più volte. Tanto che, scrive Repubblica, qualcuno non esclude che un faccia a faccia sia avvenuto anche a fine luglio quando sia Merkel sia il leader di Forza Italia erano in vacanza in Alto Adige. Comunque, il succo non cambia: il Cavaliere ha riconquistato un ruolo centrale nello scacchiere dei moderati europei. Ed è successo con la benedizione della figura più importante del Partito popolare europeo, dell' unica king maker del Continente.
Berlusconi, raccontano, ha cullato a lungo la suggestione di una grande coalizione con Matteo Renzi. «Il Pd prende il 30, noi arriviamo al 20. E abbiamo una maggioranza in Parlamento per fare le riforme». I sospetti su un piano per arrivare alle larghe intese, dunque, erano veri, almeno secondo la versione di Forza Italia. Ora Berlusconi ha cambiato idea. O meglio, sono cambiati i numeri perché secondo l' inquilino di Arcore il Pd non raggiungerà quella soglia e «se non ci pensiamo noi ad avvicinarci al 30 per cento, il primo partito sarà quello di Grillo».
Questa sensazione si è diffusa anche nelle cancellerie europee e in particolar modo a Berlino. Perciò non è stato solo il Cavaliere a fare il diavolo a quattro per ricucire con Angela Merkel. Anche la leader tedesca ha voluto chiudere la fase di gelo in vista del prossimo appuntamento elettorale italiano. Antonio Tajani, presidente dell' Europarlamento, ha lavorato a lungo alla pace sapendo che entrambi la volevano e la cercavano.
È un asse riservato, continua Repubblica, perché la Merkel è la leader della Cdu ma anche il capo del governo. Deve tenere conto dei suoi rapporti istituzionali. Con Paolo Gentiloni il legame è solido. Ma il Ppe ha deciso ancora una volta di affidarsi al vecchio leader del centrodestra.
Per bloccare l' ondata populista e antieuropea che soffia in Italia, dai 5 stelle alla Lega.
E se alla fine Forza Italia dovesse allearsi con Salvini, ferma restano l' attuale legge elettorale proporzionale. un listone del centrodestra avrebbe una guida moderata.