Pd, Renzi favorito in caso di primarie: ma attenti alle 'idi di novembre'...
Prende forma una sinistra alla Macron. Di fatto, al cospetto della vacuità di proposta e di iniziativa delle minoranze interne, Renzi si aggiudica anche il match della ricorrenza del decennale del Pd. La sua leadership, scrive Italia Oggi, non è messa in discussione. Per questo, nel recente intervento all'Eliseo, il segretario dem è apparso di nuovo tonico, pronto a rintuzzare le polemiche sulla legge elettorale e a rilanciare il profilo di un Pd a vocazione maggioritaria non senza qualche trama di alleanze, o per meglio dire, di liste civetta.
Più che mai, Alfano permettendo, l'esigenza di Renzi è di coprirsi a sinistra. Le paure e le incertezze sono state accantonate. «Giuliano Pisapia», sostiene un dirigente di stretta osservanza renziana, «non è considerato un avversario forte, sfidante, mentre invece è ritenuto tale Massimo D'Alema». Per il Nazareno, infatti, Campo Progressista di Pisapia viene quotato all'incirca intorno al due per cento senza possibilità di crescita futura a meno che non ritorni tra le braccia di Bersani e poi insieme a Prodi si inventino di nuovo qualcosa a sinistra. In quel caso sì che il Pd avrebbe da temere perché sarebbe un'operazione da doppia cifra. Dunque Pisapia non fa paura nemmeno nel caso in cui il leader dem, tornando sui suoi passi, decidesse formalmente e non solo a mezzo stampa di aprire alle primarie di centrosinistra e alla logica di coalizione (Veltroni d'accordo con Renzi sta lavorando per questo).
Calato il sipario all'Eliseo, tra le immagini da Mulino Bianco del nuovo macronismo italico, si attendono con preoccupazione vagamente nascosta le forche caudine delle elezioni siciliane, che qualcuno ha già ribattezzato le idi di novembre. Se va male, Renzi torna a ballare. «Soprattutto se pochi giorni prima, verso la fine di ottobre, il Rosatellum al Senato non dovesse andare in buca», raccontano fonti che amano la riservatezza.
A quel punto, anche per il segretario dem sarebbe impossibile reggere a un doppio colpo del genere. E forse qualcuno nel vasto mondo del centrosinistra allargato ci sta già facendo un pensierino.