Spese pazze al Ministero
Dal Brasile alla Cina rimborsi fino a 100mila euro.
Note spese anche del valore di 100mila euro per viaggi istituzionali di pochi giorni in Cina, Brasile, Stati Uniti e Montenegro. Un brutto guaio per alcuni dirigenti del ministero dell' Ambiente, che si trovano coinvolti in una nuova inchiesta per peculato della Procura della Repubblica di Roma.
Questa l' ipotesi che segue il sostituto procuratore Alberto Galanti, che indaga sulla base di un' accurata relazione depositata dalla Corte dei conti che ha passato al setaccio le documentazioni contabili ministeriali. Atti che, scrive il tempo, hanno evidenziato il «grave» esborso di denaro pubblico, che avrebbe provocato un danno alle casse dell' Erario. Nel mirino ci sono una decina di dirigenti, che nel tempo avrebbero presentato note spese per viaggi istituzionali - mediamente di tre -quattro giorno- per un costo di circa 15-20mila euro. In particolare, avrebbero usato denaro dello Stato per utilizzare aerei di prima classe e pernottare in hotel extra lusso, frequentando locali notturni e lasciandosi andare a spese pazze. Il danno ammonterebbe a diverse centinaia di migliaia di euro per «missione» all' estero. C' è da dire che il computo preciso (per ipotizzare il reato di peculato) è in corso di quantificazione