Tre siciliani a Firenze, scontro al Csm
Ribaltato l' accordo correntizio sull' ufficio più delicato per il "giglio magico": torna in corsa Lo Forte
Da quando Matteo Renzi è premier, Firenze sembra caput mundi. Tanto che il Csm non riesce a nominare, da mesi, il procuratore generale della città. Incarico delicatissimo che comprende la vigilanza e il potere di avocazione sulle Procure di Firenze, quella del capoluogo che ogni tanto si occupa di personaggi più o meno vicini al "giglio magico" renziano e quella di Arezzo che, come è noto, indaga sul tonfo di Banca Etruria, che ha avuto come vicepresidente Pierluigi Boschi, padre della ministra Maria Elena. Il procuratore, Roberto Rossi, ex consulente del governo, ha appena incassato un' archiviazione al Csm ma la Procura generale della Cassazione deve valutare se promuovere un' azione disciplinare.
Il voto in plenum sul Pg di Firenze ara atteso mercoledì scorso. Due nomi in lizza scrive il Fatto: Marcello Viola, procuratore di Trapani e Alfredo Morvillo, procuratore di Termini Imerese. Ma con un colpo di scena, il ritorno in pista di Lo Forte: pure il presidente della Cassazione Giovanni Canzio è a favore: "Ha fatto la storia dell' antimafia in Sicilia, quella vera. Credo che dobbiamo interrogarci su che cosa stiamo facendo"