Tria barcolla ma non molla. In Cdp tutti i suoi uomini entreranno nel board
Tria: contnua lo sconto con Luigi Di Maio e Matteo Salvini
«Non deciderò tutto da solo - commentò Tria in privato -. Ma nessuno può decidere contro di me». Farlo, da allora in poi, avrebbe destabilizzato l' economia nazionale. Da allora quella massima resta implicitamente alla base dei rapporti del ministro con il resto del governo, scrive il corriere della sera.
La regola di fondo del ministro («non si decide contro di me») resta comunque attiva e lo si vedrà martedì all' assemblea di Cdp. Tria ha sì accettato un compromesso sull' ad, chiamando un manager interno e competente come Fabrizio Palermo. Ma il consiglio di amministrazione sarà in misura determinante di stretta emanazione del Tesoro. Non solo nel consiglio allargato ci saranno il direttore generale entrante, Alessandro Rivera, e il ragioniere dello Stato riconfermato, Daniele Franco. Anche i sei di nomina governativa nel consiglio ristretto saranno vicini al ministro: fra loro un dirigente del ministero (probabile Antonino Turicchi) e almeno un accademico di rango (si pensa a Luigi Paganetto).