Ue, Berlino cresce senza spendere: per questo la Merkel ama l'euro
Ue, la valuta comune permette alla Germania e alle sue imprese di fare soldi con le esportazioni senza investire nello sviluppo interno del Paese
Se è vero che il pesce puzza dalla testa, il tanfo dell'Unione europea proviene dal Paese che ne tiene le redini: la Germania. Le folli politiche di austerità che hanno affossato l'intero Continente durante la crisi del 2010-2011, infatti, sono un marchio di fabbrica di Berlino, scrive Libero. Politiche che in Germania sono attuate da oltre vent' anni, con danni che si propagano a tutti i partner europei, ma restano assai limitati in patria. È la pratica del "rovina il tuo vicino", che consiste in questo: il governo risparmia più che può tenendo a bada la crescita dei salari e dei consumi, le esportazioni crescono lo stesso, poiché la moneta comune, l' euro, è molto più debole del potere reale della valuta tedesca. Insomma, si vive sulle spalle degli altri. A testimoniarlo ci sono i dati sul surplus tedesco, ovvero la differenza tra esportazioni e importazioni, nel 2017 a quota 296 miliardi di dollari. Una cifra mostruosa.